Migrante ucciso a fucilate in Calabria

Ucciso a fucilate tra le lamiere di San Ferdinando, in provincia di Reggio Calabria. Per protesta, i migranti compagni di ventura, nella serata di domenica, hanno appiccato un fuoco a copertoni e ai rifiuti. I roghi sono stati spenti in breve tempo dai vigili del fuoco. Ora si teme una reazione all’omicidio di Soumaila Sacko, il migrante maliano 29enne ucciso da una delle fucilate che hanno ferito altre due persone. Oggi l’Unione sindacale di base ha indetto una giornata di sciopero dei braccianti. Soumaila Sacko aveva accompagnato due amici del Mali a raccogliere alcune lamiere per la loro baracca. L’obiettivo era un vecchio stabilimento abbandonato in località “ex Fornace” di San Calogero. Soumaila Sacko è stato ammazzato da un pallettone sparato da un fucile che lo ha centrato alla testa. I carabinieri della Compagnia di Tropea e i magistrati della Procura di Vibo Valentia sembrano vicini alla soluzione. I carabinieri sono stati informati dal 39enne Drame Madiheri, lievemente ferito a una gamba.

“Servivano delle lamiere – ha detto l’uomo – e siamo andati in quella fabbrica. Siamo partiti a piedi dalla tendopoli e giunti sul posto avevamo fatto in tempo a recuperare tre lamiere, quando qualcuno è arrivato a bordo di una Fiat Panda vecchio modello e ci ha sparato addosso. Soumaila Sacko è caduto colpito alla testa. Io ho sentito un bruciore alla gamba. Ho visto quell’uomo, bianco, con il fucile. Ha esploso quattro colpi dall’alto verso il basso”. Intanto, proseguono senza sosta le indagini. I carabinieri sin dalla notte tra sabato e domenica stanno eseguendo perquisizioni in tutta l’area alla ricerca della Fiat Panda bianca vecchio modello. Gli investigatori, coordinati dalla Procura della Repubblica, avrebbero imboccato una pista precisa per individuare l’autore. I carabinieri hanno anche sentito altre persone alla ricerca di indizi.

Aggiornato il 04 giugno 2018 alle ore 13:46