Esodi moderni

Parlare di infiltrazione criminale per giustificare quello che si ha in mente di fare contro i 7mila centro-sudamericani in cammino verso gli Usa, nasconde incapacità di affrontare il problema. Perché tra quella massa indistinta di individui, la percentuale di manigoldi e terroristi (effettivi e potenziali) è sicuramente nella norma. Non siamo all’esodo mafioso da Cuba in Florida.

La marcia in corso è diventata un Esodo per auto-germinazione. Da tempo chi decideva di tentare quel viaggio (che necessita di qualche soldo in tasca) cercava compagni con cui dividere rischio e difesa. Le condizioni sono però figlie della guerra scatenata da mass media e Hollywood contro Donald Trump ed il suo muro ai confini col Messico. Entro un paio di settimane il problema dovrà essere affrontato in concreto e non si può immaginare nulla di buono.

La migrazione è dell’Uomo, anzi nell’Uomo. Cercare un posto dove stare meglio è la prima forma di ricerca della felicità. Gli Usa, figli di tante migrazioni, lo sanno bene. Hanno costruito una Nazione colonizzando, da Alieni, un continente pieno di Indigeni, con la marcia verso il West. Come fu migrazione quella degli Alieni-Inglesi, Portoghesi e Francesi verso Far East, Africa mediterranea e poi centrale.

In tutti questi casi parliamo di colonizzazione, perché gli Alieni sono riusciti a sottomettere gli Indigeni e assumere il controllo dei loro territori per lungo tempo. Chi ci guadagnò tra quegli Alieni e Indigeni ? Le discussioni sono ancora al calor bianco. Comunque, per la storia, gli Alieni erano più belli, forti, intelligenti, evoluti, non solo per propria convinzione ma riconoscimento degli Indigeni.

Il problema non è la migrazione attuale verso l’Occidente degli esuli, bisognosi e perseguitati. Il fenomeno è sociale, c’è da sempre, è inarrestabile e opporsi una battaglia di retroguardia. Le attuali migrazioni presentano peraltro novità dirompenti per noi occidentali.

In primo luogo l’inversione di ruoli tra Occidente (in senso sociale non geografico) e Resto del Mondo; in secondo luogo l’incompatibilità culturale (e religiosa) tra le masse interessate (fino ad oggi, le migrazioni erano intra-occidente e interessavano masse con culture diverse ma omogenee).

Nelle odierne migrazioni gli Alieni sono i 7mila diretti negli Usa dal Centro/Sud America e i migliaia diretti nell’Unione europea da Medio Oriente ed Africa; gli Indigeni siamo noi Occidentali. Che da Indigeni, ma con esperienze da Alieni, viviamo l’arrivo dei nuovi Alieni con la consapevolezza che la loro disperazione (la nostra era determinazione) li rende inarrestabili per necessità più di quanto fossimo noi per desiderio di conquista. Ovviamente restiamo più belli, forti, intelligenti ed evoluti per loro stessa convinzione.

Come gli Antichi Romani, gli Alieni-Occidentali hanno sterminato popoli e distrutto civiltà, dato l’imprinting a tutto, stabilito i valori e fornito il metro di misura per il loro giudizio. Mentre però ai Romani siamo ancora grati per aver unito il Mondo col Latino e il diritto sotto le Istituzioni (lasciando correre che usarono il gladio delle Legioni come nessuno prima e dopo), noi oggi tremiamo all’idea di dover difendere la nostra Civiltà indigena contro i nuovi Alieni. Perché l’Umanità non evolve solo geneticamente in avanti ma anche eticamente in alto. Scopre sempre modi più efficienti e raffinati di distruzione ma aborrisce schiavitù e stragi etniche. Ovviamente con immaginabili eccezioni che producono sempre pentimenti e risarcimenti (guardare l’odierno Vietnam).

I nuovi Alieni non aggrediscono noi, nuovi Indigeni, per conquistare, con le armi, i nostri territori. Sanno che non ci sarebbe partita. Vogliono, anzi, pretendono solo di essere accolti, sfamati, qualche volta anche educati e fatti lavorare. E allo scopo invocano, con insistenza a volte arrogante, i principi che le riletture umanistico-cristiana ed illuministico-laica, del Diritto romano ci hanno fatto elaborare per vivere in pace tra noi.

I nuovi Alieni hanno capito che quei principi gli assicurano il diritto di insediarsi e vivere in Occidente senza dover rinunciare ai loro usi e costumi, anche se incompatibili con i nostri. E da qui nasce la presa di coscienza, da parte di molti di noi, nuovi Indigeni, che alcuni nostri principi, in mano ai nuovi Alieni, siano armi per destrutturare e far implodere la nostra civiltà. Perché consentono a costoro di vivere in Occidente, godendo dei diritti della nostra società senza doverne rispettare i doveri.

Secondo l’individualismo egocentrico, di cui tanto ci lamentiamo, ma coltiviamo imperterriti, un’Ampia Minoranza di Occidentali ritiene che i nuovi Alieni abbiano ragione e che anche solamente temperare il principio dell’accoglienza sempre e comunque di chi la chiede significa rinunciare alla nostra identità culturale. Quello dell’accoglienza costituisce, per costoro, un dovere etico superiore a quello della stessa difesa della nostra esistenza come Civiltà. Questa Ampia Minoranza di Occidentali, ieri, ci ha convinto a rinunciare al principio di reciprocità nei paesi di provenienza dei nuovi Alieni; ora ci vuole convincere che i nostri principi possono essere legittimamente invocati da chi intende usarli per colonizzarci. Questi i lacci, tutti emotivi, che ci legano le mani e di cui quell’Ampia Minoranza tiene stretti (solo in Australia non è così ma, per quell’Ampia Minoranza, l’Australia è il Sud del Mondo. Non in senso geografico).

Trump si appresta ad inviare l’esercito a difendere i confini dall’esodo (dal Sud/Centroamerica povero) nel momento in cui si trasformerà in invasione (degli Usa ricchi). Sarebbe una novità.

Gli Occidentali hanno sempre usato l’esercito per sottomettere, da Alieni, gli Indigeni (che erano abitanti poveri di paesi ricchi), ma ora si devono difendere, come Indigeni-ricchi, da masse di Alieni-poveri che vogliono entrare nel loro paese per viverci da ricchi. Per la verità vogliono solo costringerci a condividerne la ricchezza senza rispettare i nostri usi, costumi e leggi. Ma gli Usa cederanno. Trump abbaierà fino all’ultimo ma non morderà. Non farà il lavoro sporco per l’Ue. E sì, ci sarà il precedente.

Per gli Usa, 7mila migranti sono una goccia e le loro leggi di controllo e gestione dell’immigrazione sono ferree e ed applicate con una inflessibilità impensabile nell’Ue. Ma gli scafisti mediterranei sanno che l’Ue è di altra pasta e si reinventeranno armatori di carrette dei mari (non più gommoni) da ovunque del Nord e del Centro Africa.

I Caminantes, Sud e Centro-americani, verso Usa e i Natantes, Medio Orientali ed Africani, verso Ue sanno dunque di poterci obbligare ad accoglierli senza sparare un colpo di fucile, semplicemente presentandosi al confine, con i loro figli in bella mostra tra le braccia o al loro fianco. Sarà improprio ma vengono in mente i combattenti che si mischiano ai civili per evitare ingaggi e bombardamenti. E il fatto che questi innocenti non siano usati come scudi umani non toglie che rispetto all’obbiettivo il loro uso costituisce violenza. Cosa succederà allora una volta che i 7mila arriveranno ai confini tra Messico e Usa?

In Occidente, nessuno lo chiede né lo vuole sapere. In compenso, i 7mila Caminantes sanno di poter contare sull’Ampia Minoranza americana ed Hollywood, le quali si stracceranno le vesti qualora si usassero anche solo gli idranti per difendere i confini nazionali, se saranno coinvolte donne e bambini. Ovviamente se le stracceranno nelle ville da 20 bed-rooms e 10 bagni, con sauna e idromassaggio, e guardie a tutela del quieto isolamento sui bordi di piscine a fagiolo o coda di pianoforte che chiamano privacy.

La marcia dei 7mila farà precedente. Perché l’Occidente dovrà decidere se la difesa della Civiltà occidentale, fondata sui valori umanistico-illuministico-democratico-liberali, impone di lasciare passare i nuovi Alieni e rischiare, al suo interno, tensioni sociali, populismi politici, bancarotta economica (visto il nostro welfare), manipolazione dei nostri principi e valori (penso alla parità delle donne); oppure impone di limitare temporaneamente l’universalità di alcuni nostri valori. In questo secondo caso, forse solo forse, perderemo un po’ di noi stessi ma di certo non ci autodistruggeremo. Anzi, riaffermeremo la forza di nostri principi, nel rispetto dei quali i nuovi Alieni sostengono, a parole, di volere vivere. Difatti la domanda cui evitiamo da anni la risposta non è “migranti sì, migranti no?”, bensì “crediamo ancora nei nostri principi al punto da depoliticizzarli e decontestualizzarli per accettare di respingere i 7mila in marcia verso gli Usa e i migliaia sui gommoni verso l’Ue così come siamo stati, in passato, capaci di sacrificargli tante volte le nostre vite e quelle di tante nostre figlie e figli?”. Poi ben venga in Occidente chi ne ha diritto, secondo regole di accoglienza universale, chiare e inflessibili.

Aggiornato il 29 ottobre 2018 alle ore 12:13