Città del Vaticano: un perfetto esempio di controllo dei confini

Sarà capitato a molte persone di dover accedere all’interno dello Stato del Vaticano anche solo per l’acquisto di un farmaco presso la oramai nota Farmacia ove si possono reperire prodotti altrimenti introvabili in Italia. Tutti avranno potuto constatare la fermezza e lo scrupolo con cui viene disciplinato l'accesso.

In premessa è bene rammentare che per Stato Vaticano si intende tutto il territorio dall'estensione di circa mezzo chilometro quadrato situato all'interno delle mura fatte erigere nel Medio Evo da Papa Leone IV a difesa della Basilica di San Pietro dopo che fu saccheggiata dai saraceni. La piazza antistante la Basilica, pur essendo parte integrante del territorio vaticano, ai sensi dei Patti Lateranensi è libera alla circolazione di tutti ed è vigilata dalle Forze di polizia italiane. La Santa Sede, che ha la piena sovranità sullo Stato Vaticano, è invece l'insieme di organismi attraverso i quali il Pontefice governa la Chiesa cattolica.

Torniamo al visitatore che deve oltrepassare il confine. Il primo blocco avviene all’ingresso di Porta Sant’Anna, unico accesso per coloro che provengono da via di porta Angelica, ove una pattuglia di guardie svizzere blocca con elegante gestualità il visitatore, chiede i motivi della richiesta  di ingresso e dopo un fugace controllo di documenti e ricetta medica indirizza al successivo corpo di guardia, questa volta presidiato dalla Gendarmeria Vaticana.

La Guardia Svizzera, con il rango di un reggimento militare ma con organici minori, ha tradizionalmente compiti di difesa militare dello Stato ed è alimentata da soldati cattolici svizzeri. La Gendarmeria svolge ruoli di polizia e ordine pubblico ed è composta da personale italiano addestrato dai Carabinieri e dalla Polizia di Stato. La prima si distingue per la stupenda uniforme di taglio rinascimentale e colori ispirati dai dipinti di Raffaello. La seconda veste in modo impeccabile un'uniforme più operativa.

È a quest'ultima che è devoluto il controllo di frontiera che viene svolto con le modalità tipiche di ogni controllo di identità presso i posti di polizia aeroportuali. Una discreta fila smaltita con celerità, consegna del documento personale e ottenimento del pass. Una volta dentro i confini la sorveglianza è discreta e costante. Se per ingannare la consueta lunga attesa al banco farmaci si vuole esplorare qualche piacevole cortile non distante dalla farmacia, l'intendimento è subito sopito dall'inflessibilità del gendarme di pattuglia che con garbo invita a rientrare nel perimetro circoscritto al presidio sanitario. Se qualcuno fosse attratto dal limitrofo cortile Belvedere, verrebbe fermato da un ulteriore drappello posto sotto l'arco di accesso che, se in vena di disponibilità,  potrebbe consentire un affaccio.

In ogni angolo regna ordine e disciplina e la giusta soggezione imposta dalla autorevolezza dei responsabili della sicurezza non fa neppure immaginare al visitatore di trasgredire le norme anche solo per gettare un pezzo di carta in terra.  

Le regole di soggiorno ed immigrazione sino a qualche anno fa erano ancora quelle previste da una legge del 1929. Una Commissione voluta da Papa Ratzinger le ha riviste e aggiornate agendo soprattutto sulla depenalizzazione delle sanzioni ora previste in misura minima da un regolamento esecutivo di recente emanazione.

In conclusione, l'acquisto di un farmaco può essere l'occasione per conoscere un inesplorato angolo posto al centro di Roma del tutto avulso dalla realtà che lo circonda.     

Aggiornato il 03 aprile 2019 alle ore 13:48