Sanremo: dai fallimenti diventati hit, lo spunto per parlare di scienza

Da una lacrima sul viso”, Bobby Solo nel 1964 ha scoperto l’amore di una donna per lui, anche se ne avrebbe dovute versare almeno tre per ricavare altre informazioni, stando a quanto sostiene Enrica Strettoi dell’Istituto di neuroscienze del Cnr. Invece due anni dopo, quando Adriano Celentano ha portato sul palco di Sanremo “Il ragazzo della via Gluck”, ha anticipato il tema del consumo di suolo, dell’urbanizzazione e della sostenibilità ambientale. Con la ballata rock Celentano chiedeva: “Perché continuano a costruire le case e non lasciano l’erba?”. Domanda a cui risponde oggi Lorenza Fiumi, dell’Istituto di ingegneria del mare del Consiglio nazionale delle ricerche, tirando in ballo i numeri sul problema della cementificazione: “Ogni italiano, anziché un prato o un giardino, ha 380 metri quadrati di superficie occupati da cemento, asfalto e altri materiali artificiali”. Che dire dei bamboccioni, precari o confusi e felici, interpretati da Carmen Consoli nel 1997, all’ultimo Festival presentato da Mike Bongiorno, affiancato da Piero Chiambretti? “Confusi e felici” fu un brano che non superò la prima serata, ma scalò subito le classifiche, dando il titolo a un album con oltre 130.000 copie vendute. Mattia Vitiello, sociologo del Cnr-Irpps, commenta il brano della cantautrice catanese, illustrando i motivi che spingono ancora oggi i giovani ad avvertire un senso di incertezza e precarietà: “Incertezza, confusione, precarietà dell’esistenza, sono sentimenti che accumunano i ragazzi di oggi con quelli dei decenni scorsi. Le persone che hanno da poco superato l’adolescenza, che fanno ingresso nella vita adulta, nell’età delle responsabilità, delle decisioni prese in prima persona e dei prezzi da pagare personalmente per ogni scelta, anche sbagliata, da questo punto di vista, sono sempre simili. Il vissuto dei ventenni di oggi come quello dei loro coetanei di altre epoche. Le cosiddette generazioni X e Y, italiane in modo particolare, vivono però una difficoltà che per i baby boomers del dopoguerra era piuttosto rara: la precarietà occupazionale. Le posizioni lavorative che oggi si offrono loro sono a più breve durata, pagate poco e con minori diritti rispetto a quelle garantite negli anni Sessanta e Settanta. E su una base lavorativa ed economica così precaria diventa difficile programmare il futuro e ridurre l’incertezza”.

Sempre per riprendere canzoni che al Festival di Sanremo non hanno vinto, che non si sono classificate bene o che sono state addirittura eliminate, ma che il pubblico ha invece molto apprezzato, tributando loro un grande successo al punto da renderli delle hit e dei record discografici, c’è anche “Donne” di Zucchero. Era il 1985 quando il brano si classificò al ventunesimo posto. Un omaggio al femminile sincero ma ingenuo, un tributo alle tante “donne in cerca di guai”. In realtà la violenza che imperversa nella società e nelle cronache è un problema maschile. Per combatterla, è nato un “Piano strategico nazionale”, al quale partecipa anche il Cnr-Irpps con il progetto e l’omonimo sito “Viva.cnr.it” curato da Maura Misiti del Cnr-Irpp: monitora, valuta e analizza gli interventi di prevenzione e contrasto alla violenza sulle donne. Ma di modelli “maledetti” le canzoni sono piene, prendiamo ad esempio “Vita spericolata” di Vasco Rossi. Arrivò penultima a Sanremo. Eppure riscosse un enorme successo, affascinando i ragazzi e preoccupando i genitori. Veniva decantata la voglia di vivere una vita “come quelle dei film / esagerata / maleducata / piena di guai / che se ne frega di tutto”, fatta di emozioni forti ma anche di isolamento in se stessi. Oggi? Il Roxy Bar è online. Negli anni si è passati dalle droghe “analogiche” dei nativi della Generazione X, come cocaina ed eroina, che richiedono prassi consolidate per essere reperite e assunte, alle droghe “digitali” dei nativi della Generazione Z, i giovani nati nel nuovo millennio: “Sono le cosiddette Nuove sostanze psicoattive (Nps), sintetiche, create in laboratorio combinando molecole per la maggior parte non perseguibili dalla legge in quanto non inserite nelle tabelle del ministero della Salute relative alle sostanze stupefacenti e psicotrope, da qui il termine di Smart drugs, droghe furbe”, racconta Roberta Potente del Cnr-Ifc. “Queste sostanze sono facilmente reperibili nel deep e dark web, quelle zone della rete Internet che i motori di ricerca convenzionali non individuano (deep) e che spesso sono collegate ad attività criminali e mercati illegali (dark). Così alle bevande alcoliche, tabacco e cannabis, cocaina, eroina, amfetamine e allucinogeni, si affiancano i nuovi cannabinoidi, oppioidi e catinoni sintetici, che mimano, anche se potenziati, gli effetti di cannabis, di oppiacei e di stimolanti (cocaina ed ecstasy) tradizionali, le ketamine dagli effetti allucinogeni, ma anche psicofarmaci, semi e piante (come Lsa, Armina o Kratom)”, aggiunge la ricercatrice, chiudendo un quadro sui “fallimenti di successo” a Sanremo, che i ricercatori del Cnr hanno preso come spunto per riflettere su argomenti di valenza scientifica. Dunque, non ci resta che attendere che dal 4 all’8 febbraio vada in onda la settantesima edizione del Festival di Sanremo.

Aggiornato il 30 gennaio 2020 alle ore 14:17