Festeggiamenti sulla Salaria

La commessa riguardava (testualmente) i lavori di adeguamento della piattaforma stradale al tipo “C1” del tratto tra il bivio di Micigliano (km. 113+200) e l’inizio della galleria Gole del Velino (Km 117+000) - S.S. n. 4 “Via Salaria” in provincia di Rieti e, nel marzo del 2009, fu dato il via all’intervento.

A causa di “vicissitudini legali” le prime due aziende che si sono succedute fino al 2019 per i lavori hanno proceduto a passo più che lento. Anche se, nel gennaio del 2018, fu il ministro delle Infrastrutture dell’epoca, Graziano Delrio, a promettere che entro sette mesi l’opera sarebbe stata conclusa. Invece, tra qualche giorno, si “festeggerà” l’undicesimo anniversario di quest’opera incompiuta di dubbia utilità. Anas tace, Governo ed istituzioni latitano, la D’Agostino Costruzioni (l’impresa dalla quale attualmente dipende l’avanzamento dei lavori avendo la stessa rilevato a metà 2019 la precedente azienda nel frattempo fallita), se la prende piuttosto comoda.

Poco più di 4 km di strada, due gallerie di cui una di circa 250 metri, un appalto che alla fine dei lavori sarà costato quasi 50 milioni di euro, eppure il cantiere di Micigliano – afferma Giuseppe Zapparella segretario della Filca Cisl Lazio Nordè di fatto un cantiere dimenticato dalla politica locale (fatto salvo per i vari spot propagandistici). Un cantiere abbandonato nel cuore del cratere del sisma. Un cantiere – prosegue il rappresentante sindacale – che nelle fasi di lavorazione a pieno regime ha visto occupati fino a 80 lavoratori tra tecnici e operai, lo stesso cantiere che invece a metà settembre contava solamente 11 dipendenti di cui 3 tecnici. Un cantiere che ci ha visto come organizzazioni sindacali di categoria manifestare più volte per il pagamento degli stipendi dei lavoratori e per la conservazione dei posti di lavoro degli stessi; ad oggi tutti i lavoratori rimasti sono stati riassorbiti dalla nuova azienda che ha acquisito quella precedente commissariata. Eppure da luglio 2019, giorno ufficiale del subentro della nuova azienda (anche se di fatto fino a metà settembre le lavorazioni sono andate avanti per via di un affitto di cantiere), niente si muove e, cosa ancora più strana, tutto tace”.

In questo periodo si sente spesso parlare di infrastrutture, di cantieri e di lavori che dovrebbero partire ma dell’incompiuta di Micigliano nessuna traccia. “Quell’intervento – sottolinea ancora Zappatella – non ha bisogno né di essere progettato né di stanziamenti economici, eppure né Anas, (che aveva sempre dichiarato che quella di Micigliano costituiva un’opera strategica) né la politica locale hanno speso una parola e il cantiere resta lì in quello che è diventato ormai soltanto il luogo di passerelle”.

Ed intanto – è quasi superfluo sottolinearlo – i costi inesorabilmente lievitano.

Aggiornato il 20 febbraio 2020 alle ore 11:57