La psicosi del Coronavirus

Il Corona virus spunta fuori a Wuhan l’11 dicembre 2019; dal primo caso ai contagi non passa molto tempo, lo stesso 11 gennaio è confermata la prima vittima nel Paese e il 13 gennaio il primo decesso fuori dai confini, in Thailandia. Subito dopo il misterioso virus colpisce ancora: altri 6 casi in Cina e casi sospetti in Australia e Filippine. A mano a mano si registrano altri casi in Usa, Francia e Italia. Il 30 gennaio 2020 l'OMS dichiara l'emergenza globale, il virus non ancora identificato mette in allarme tutto il mondo della Sanità e non solo.

Infatti tutta la popolazione dei paesi colpiti sembra entrare in panico, si chiudono scuole, aziende, luoghi di ritrovo, di lavoro e di sport, anche il Governo e le Regioni sembrano stordite dando ordini diversi da una Regione o da un paese all’altro, complicando l’emergenza con il panico generale. Una vera psicosi da paura, ansia e panico con reazioni abnormi per qualità ed estensione!

Forse le persone ed i Governi non ricordato che negli ultimi 25 anni ci sono state varie epidemie mortali? Come ad esempio l’Influenza aviaria, malattia infettiva contagiosa dovuta al virus influenzale di ceppo A, H5N1, che colpisce diverse specie di uccelli domestici e selvatici e solo in Asia nel 1997 ha infettato ben 150 milioni di uccelli; mentre la trasmissione all’uomo è stato un evento molto raro. Anche se tra il 2003 ed il 2005  il virus si è molto diffuso tra gli allevamenti avicoli in Asia, andando a colpire anche l'uomo e provocando nel 2004, ben 34 casi di infezione e 23 morti.

Poi L’Ebola, lo Zica, la Sindrome acuta respiratoria grave... Dall’influenza Spagnola alla Sars, le pandemie più gravi della storia sembrano cadute nel dimenticatoio!

E tra le più pericolose la “Febbre suina” del 2009, sottotipo di influenza AH1N1, che trasmessa da allevamenti messicani di maiali all’uomo si è diffusa in tutto il mondo. E comunque nonostante i numerosi contagi il virus si caratterizzava per una bassa pericolosità, che ai tempi non ha sollevato il panico del Corona virus.

Altro fenomeno è stato quello della "Mucca Pazza", che secondo l’Iss è un agente infettivo virale, conosciuto come "Bovine Spongiform Encephalopathy", una delle malattie più temute degli ultimi decenni. Malattia neurologica cronica, degenerativa e irreversibile che colpiva i bovini, causata da un prione, una proteina patogena conosciuta anche come "agente infettivo non convenzionale", ritenuta una malattia specifica della specie bovina e diagnosticata per la prima volta nel Regno Unito nel 1986. Per anni è stata molto diffusa la paura di contrarre questa malattia, comunque letale.  

La sindrome acuta respiratoria grave, una forma atipica di polmonite che appare per la prima volta nel novembre 2002 nella provincia del Guangdong, in Cina. La malattia, identificata per la prima volta dal medico italiano Carlo Urbani, è mortale in circa il 15 per cento dei casi in cui ha completato il suo corso.

Letale è anche il virus Ebola, causa dell’epidemia di febbre emorragica in Africa occidentale del 2014. I portatori sono alcuni pipistrelli che possono contagiare gli esseri umani e le grandi scimmie che si infettano attraverso il contatto con i pipistrelli o tra loro.

Particolarmente diffuso negli anni 2010 è stato il virus Zika con registrazioni della malattia in tutti i continenti ed alcuni casi isolati anche in Europa. Il virus è trasmesso da numerose zanzare del genere Aedes, presenti soprattutto negli ambienti equatoriali. In rari casi, le complicazioni dovute al virus Zika hanno provocato anche la morte di alcune persone.

Simile al virus Zika è il virus Dengue. Anche in questo caso sono le zanzare i principali vettori della malattia che si presenta con febbre, cefalea, dolore muscolare e articolare, oltre al caratteristico esantema simile a quello del morbillo.

Fa parte dello stesso genere il cosiddetto virus del Nilo occidentale, noto anche con la denominazione inglese West Nile Virus, WNV. La principale modalità di trasmissione del virus è rappresentata dalla puntura di diverse specie di zanzare, che sono il primo vettore.

E…veniamo a noi: recentemente, in Cina, sono apparsi nuovi i casi di contagio di un “misterioso” virus simile alla Sars, che ha fatto la propria comparsa nella città di Wuhan, nell’Hubeill con un focolaio di polmonite, che come concordano gli esperti, sarebbe causato da un nuovo tipo di coronavirus, un micro-organismo che appartiene alla famiglia dei virus che hanno causato le epidemie di Sars e Mers. Il quale virus invece in Italia, sulla base del bollettino della Protezione civile, ha contagiato più di 1000 persone, di cui 29 vittime e 50 i guariti. In totale, in tutto il mondo sembra che il Coronavirus ha contagiato più di 85.000 persone con 2.900 vittime.

La Cina continentale ha registrato più di 79mila casi, tra cui 2.835 morti. In altre parti del mondo il virus si è diffuso in circa 60 Paesi.

La Corea del Sud, il secondo Paese più colpito, in cui c’è anche stato il primo caso di recidiva, ha registrato ad oggi altri 813 contagiati, il più grande aumento per un totale di 3.150 infezioni e 16 morti; con obbligo dal Governo di stare a casa anche nel week-end.

In Iran le autorità hanno riferito ad oggi di 9 nuovi decessi, che portano il bilancio ufficiale delle vittime a 43, mentre le persone contagiate sono 593. Ma secondo la Bbc, che cita fonti ospedaliere, i morti sono 2010, cifra poi smentita dal governo.

In Italia invece misure protettive dal, che approva il decreto che prevede uno stop a tasse e bollette nella zona rossa, un sussidio per gli autonomi e la norma salva-anno scolastico.​ Mentre nel Lazio, a Fiumicino una donna proveniente da Bergamo è stata subito  inviata in isolamento allo Spallanzani con tutta la famiglia. 

A Seattle c’è stato il primo morto negli Usa. Ed a Parigi è stata annullata anche la maratona che aveva ben 44 mila iscritti. Ed ancora l'Onu chiede di evitare i viaggi nella propria sede di New York.

La diffusione dell’epidemia si è fatta sentire sull’economia di Pechino, come in tutti gli altri paesi colpiti.

Va però sottolineato che i dati sono sbagliati, le agenzie di stampa li diffondono e nessuno si accorge di nulla, mentre l’autorevole virologa italiana Roberta Villa evidenzia il grossolano errore, riportato anche dall’Ansa, di Ricciardi, incaricato di fare ponte con l’Oms per l’Italia, dove a suo dire, il Corona Virus sarebbe molto più diffuso e con letalità di 5 morti su cento. La situazione invece è diversa, sostiene la Villa, anche a Wuhan, dove la mortalità è del 3%, la metà di quella annunciata per l’Italia. E che fuori dalla Cina è solo dello 0,3% cioè meno di una persona su 300 contagiati. Dato che potrebbe arrivare allo 0.5%, quindi sempre molto lontano dai dati forniti dall’Oms. Ricciardi risponde di aver dato informazioni sui dati forniti dalla Cina, cioè il 3% di mortalità su un 5% di casi gravi. L’Ansa successivamente ha corretto il dato sbagliato, senza che l’errore si vedesse più.

Ma anche in seguito alle correzioni, in Italia il panico continua a correre e moltiplicarsi.

E si sta sviluppando una vera e propria psicosi, cioè una sindrome acuta di ansia e panico, con reazioni inconsulte ed anche pericolose per sé stessi e gli altri. Da più parti ci si chiede da cosa possa dipendere? Dall’instabilità di carattere degli italiani, fantasiosi ma facilmente condizionabili, pedanti ma poco tolleranti alle restrizioni, ansiosi se la mamma non gli dà il latte che pretendono, paurosi quando si sentono minacciati, gradassi davanti a quelli ritenuti più deboli?  Fatto si è che si vedono file paurose davanti ai supermercati, con carrelli strapieni come in tempi di guerra o carestia, sembra di essere davanti a persone defedate o debilitate anziché a normali cittadini. Treni bloccati a caccia di un passeggero forse portatore del virus, tamponi a sorpresa in lungo ed in largo e guai a chi scappa, viene perso con la forza, malmenato e portato immediatamente in quarantena, negli aeroporti ti passano accanto misurandoti temperatura e se per caso sternuti ti internano immediatamente. Studio e scuole bloccate, non parliamo dello sport e del lavoro, tutti luoghi proibiti, come i luoghi di ritrovo: bar ristoranti cinema teatri, tutti luoghi del demonio, il virus ti aspetta al varco. Tempesta di consigli, imposizioni, diktat emanati da Governi, Regioni, OMS, eccetera. Signori dove stiamo andando? Verso la follia?

(*) Consigliere Astri, ex docente di Psichiatria alla Università “La Sapienza”

Aggiornato il 09 marzo 2020 alle ore 16:53