Un test che non lascia dubbi

All’inizio del secolo scorso Alfred Binet inaugurava il test di intelligenza che, poi, porterà il suo nome. Un giorno, seccato da vari colleghi scettici che gli chiedevano polemicamente cosa fosse, per lui, l’intelligenza, rispose argutamente “l’intelligenza è ciò che misurano i mei test”. Una risposta impeccabile che lascia a chi farà uso dei suoi test ampia libertà di considerarli efficaci oppure no nel definire l’intelligenza umana. Allo stesso modo oggi, per definire questa facoltà, si può ricorrere ad altre strategie che utilizzino le mille informazioni dirette che ci giungono dai numerosi canali di comunicazione di massa. A parità di altri fattori e fatte le dovute eccezioni, cosa si può infatti dire di gente che nega con veemenza l’esistenza del virus contro cui lottiamo da mesi e che, per giunta, sostiene che si tratti di un complotto ordito dalle solite forze oscure? È veramente difficile assegnare ipoteticamente a costoro un quoziente anche solo modesto di intelligenza.

Lo stesso vale per i cosiddetti No vax i quali credono di saper ragionare meglio degli scienziati e dei miliardi di persone che hanno evitato brutte malattie grazie ai vaccini, ricorrendo ad un bislacco calcolo soggettivo del rischio senza affidarsi, quanto meno, alle più elementari conoscenze aritmetiche. Già queste posizioni indicano un coefficiente di intelligenza decisamente basso, ma vi sono altri fenomeni, su altri piani, che contribuiscono a determinarne la validità. Una tristissima vicenda di questi giorni ha rivelato che, in quel di Crema, di fronte ad una donna la quale, immagino per disperazione, si stava dando fuoco, solo un passante cercava di aiutarla mentre altri riprendevano la scena con il proprio cellulare. Naturalmente la cosa ha generato molte denunce per l’evidente inciviltà e insensibilità di comportamento, ma, a mio parere, è sul piano dell’intelligenza o, nel caso specifico, della stupidità che l’episodio è rivelatore. Chi non ha molta intelligenza, infatti, non riesce nemmeno a comprendere la gravità di ciò che fa né a prevedere il disprezzo di cui sarà inevitabilmente oggetto.

Un simile personaggio non riesce a cogliere il legame fra i suoi gesti e l’istinto solidale che fa parte del corredo della natura umana, lasciando così, superficialmente, che altri istinti, peggiori, prevalgano su quelli migliori. Ora, poniamo di trovarci di fronte ad un tale che ha filmato il fatto di Crema o abbia offerto uno spettacolo analogo, sia un negazionista del virus e si proclami No vax. Inoltre, per non lasciare dubbi, si presenti con tanto di braccia o volto pieno di tatuaggi e magari con l’orecchino al naso. Chi mai sentirebbe il bisogno di sottoporlo ad un ulteriore e rigoroso test di intelligenza?

Aggiornato il 03 agosto 2020 alle ore 10:24