Il filosofo dà i numeri

Che mattacchione quel Diego Fusaro, il filosofo sovranista che si dichiara “allievo indipendente di Hegel e Marx”. Alcuni giorni fa l’avversario del turbocapitalismo (?) ha pubblicato sui social una tabella accompagnata da un suo misterioso messaggio: “Chiaro, no?”. In sintesi, la tabella ci diceva che il 21 dicembre del 2020, su circa 88mila tamponi effettuati erano stati riscontrati quasi 11mila positivi, mentre il 21 dicembre scorso su circa 851mila tamponi i positivi sono stati poco meno di 31mila. Ecco qui, chiaro no? Ma chiaro cosa? Che voleva dimostrare con quell’approssimativo schema il filosofo sicuramente poco Sì vax?

Ricevute una serie di pernacchie e sberleffi, il povero Fusaro ha ritenuto opportuno chiarire (sempre via social) i motivi di quell’ermetico post ma, come spesso accade anche ai filosofi più ‘profondi’, la pezza è stata peggiore del buco. Ha infatti successivamente scritto il Nostro: “Segnalo che i dati da me esibiti mostrano evidentemente che quanti più tamponi si eseguono, tanti più positivi si scovano”. Grazie al cavolo, per non essere più volgari: un filosofo dovrebbe essere in grado però di approfondire maggiormente i dati.

Ciò avrebbe portato Fusaro a capire (forse) che in un anno si sono moltiplicati per dieci i tamponi (87.889-851.865) ma non i positivi che, anziché superare 100mila casi, si fermano intorno ai 30mila (10.872-30.798). Per confondere un po’ le idee al già disorientato Fusaro, sottolineiamo che – secondo i dati della sua tabellina – nel dicembre del 2020 il rapporto tamponi-positivi era del 12,3 per cento, mentre quest’anno è calato al 3,6 per cento: che sia forse anche merito della vaccinazione?

Aggiornato il 03 gennaio 2022 alle ore 11:59