Via libera della Germania: più Europa per Mediaset

Prima verifica, il 7 marzo, della consistenza economico-finanziarie del polo paneuropeo di Mfe (Media for Europe), la holding di cui è vicepresidente e amministratore delegato Pier Silvio Berlusconi. ProSiebenSat.1 Media presenterà i conti che i vertici di Cologno Monzese sperano siano migliori di quelli del 2022 nonostante l’economia tedesca stia rallentando lo sviluppo, ripercuotendosi sul mercato pubblicitario. La raccolta infatti di ProSieben non va bene. Saranno mesi d’intensa attività i prossimi fino all’assemblea di maggio quando scadranno dall’incarico due consiglieri, i cui sostituti dovranno avere il gradimento di Fininvest che ha in portafoglio azioni con voto diretto per il 29,7 per cento vicino alla soglia del 30 per cento che gli consentirebbe di assumere il controllo di fatto. Ora il gruppo italo-olandese (la sede legale è ad Amsterdam) assume la gestione anche se inizialmente non ne avrà il pieno controllo. L’obiettivo di Pier Silvio Berlusconi di creare il secondo polo continentale delle televisioni dopo quello lussemburghese è ormai prossimo alla realizzazione. Le autorità di Germania, Austria e Svizzera hanno autorizzato il gruppo di Cologno Monzese a pesare di più nel polo paneuropeo delle tivù sotto l’insegna della holding olandese Mfe.

Sono stati sistemati così i tasselli del puzzle che comprende anche l’Italia e la Spagna. Mfe-Mediaset prende, quindi, il controllo di ProSiebenSat.1 Media con l’uscita dalle attività non core, come vari siti web. Il gruppo del Biscione dovrà comunque rispettare i paletti posti dalle varie Autorità dei tre Paesi in cui opera la sigla del gruppo bavarese P7S1, con la valorizzazione di una programmazione di contenuti locali, il rispetto di una rilevante quota riservata alle notizie, il rispetto dell’indipendenza dei dirigenti e dei capi redattori. In sostanza, i vertici guidati da Pier Silvio Berlusconi si impegnano a rispettare i valori editoriali e le linee guida esistenti. Roma, Milano, Madrid, Berlino, Vienna, Berna avranno un coordinamento operativo e il gruppo potrà usufruire di economie di scala. Dal 2019 quando il Biscione entrò nel capitale di ProSiebenSat.1 Media il percorso è stato irto di difficoltà, con aumenti progressivi della sua partecipazione che in un primo momento gli hanno consentito di eleggere un consigliere nel supervisory board.

C’è nel mondo economico-finanziario milanese molta attesa per l’assemblea del 30 aprile quando verranno approvati i conti del 2023. I numeri definitivi di ProSiebenSat.1 Media sarebbero negativi sia in ordine ai ricavi globali (-7,5 per cento) sia per il margine operativo lordo (-15 per cento). Le cifre totali restano alte: quasi 4 miliardi di euro per i ricavi e 580 milioni per il margine operativo. I progetti del Biscione non rallentano. Pier Silvio Berlusconi ha comunicato che il bilancio annuale di Mfe si attesta intorno ai 200 milioni di utile. Dietro l’angolo ci sono poi i soldi che entrerebbero in cassa dalla partecipazione delle torri tivù, considerando i negoziati in corso per la fusione, auspicata da tempo, tra quelle di Ei Towers di Fininvest (partecipata al 40 per cento da Mfe) e quelle di Rai Way. Già il Governo presieduto da Mario Draghi aveva autorizzato il Cda di Viale Mazzini a scendere sotto la quota di possesso del 65 per cento, ipotesi confermata nel piano industriale 2023-28 e Mediaset aveva lanciato l’idea di una fusione per una capitalizzazione di oltre 2 miliardi di euro. In pratica, la Rai ha 425 impianti, di cui 28 trasmettitori e 397 ripetitori, mentre il gruppo di Cologno circa 800 che servono 15 reti locali.

Aggiornato il 26 febbraio 2024 alle ore 16:14