Sopravvissuti senza politicamente corretto

Bimbi negli anni Ottanta, adolescenti nella decade dei Novanta. Adulti oggi. Il secolo scorso, per iniziare la giornata, offriva – talvolta – cioccolata in polvere per colazione e nello stomaco venivano catapultate merendine di ogni risma. A metà pomeriggio chi non optava per un classico pane e frittata poteva contare su gelati con i gusti dai mille colori. Il tutto accompagnato, ma questo solo con qualche pelo in più nello stomaco, da drink in discoteca con cui adesso puoi accendere gli scooter, perché la benzina costa troppo.

Siamo cresciuti. Chi più, chi meno. Ma non importa. E lo abbiamo fatto osservando cartelloni pubblicitari dell’intimo con belle natiche in mostra. Niente social e molta televisione a fare compagnia. Tipo a Natale, con i regali da scartare e in tivù il film Mary Poppins, che in Gran Bretagna è vietato ai minori di 12 se non accompagnati. Tutta colpa della parola ottentotti, termine che rimanda ai coloni olandesi che nel secolo XVII si insediarono per primi intorno al Capo di Buona Speranza e che diedero questo nomignolo – pare significasse balbettante – “alle tribù incontrate sul luogo, a causa dei suoni avulsivi (clicks) usati nel loro linguaggio (Treccani dixi)”.

Abbiamo vissuto, in alcuni casi siamo sopravvissuti. E, nel tempo, ci siamo abituati a sentirne di tutte e di più. Sia per i film – Via col vento è razzista – che per i cartoni animati. Vedi Dumbo e una presunta una canzone irrispettosa per gli afroamericani, Biancaneve e il bacio non consensuale del bel principe, i gatti siamesi (che fine hanno fatto?) di Lilli e il vagabondo. Addirittura, un paio di anni fa, in Cile, la televisione Tvn viene bacchettata. Il motivo? A finire in tribunale è Julian Ross, cardiopatico, capitano della Mambo, protagonista di Holly e Benji. Giocatore sontuoso, numero 14 sulle spalle alla Johan Cruijff, in una puntata (la numero 33, come gli anni di Cristo) schiaffeggia Amy Aoba, manager della squadra. La colpa della ragazza è quella di aver rivelato a Oliver Hutton – capitano della New Team e protagonista della serie animata – i problemi di salute del talentuoso attaccante. Una sentenza d’appello ribalta il risultato. Per il giudice, la reazione di Ross è dovuta al fatto che la giovane non avrebbe dovuto raccontare il suo segreto ad Hutton. La ragazza – considerata amica – non si è comportata in maniera leale.

Eccoci qua, oggi. Siamo gli stessi rimasti incollati davanti al tubo catodico ammaliati dalle disamine tattiche di Jeff Turner, che in Holly e Benji veste i panni dell’allenatore, più motivatore che tattico, mental coach di Mark Lenders (altro rivale di Holly), amante del sake e delle ciabatte; ci siamo fatti le ossa con Daimon, trainer delle Seven Fighters nella serie incentrata sul volley Mila e Shiro due cuori nella pallavolo. Caratteristiche: schiaffi e bastonate alle giocatrici; abbiamo temprato la mente grazie alla Tana delle Tigri de L’uomo tigre, con i lottatori del domani che iniziano ad abituarsi a morsi e trattamenti che farebbero rabbrividire pure i marine più duri. E abbiamo sfidato le conseguenze di guerre disastrose al fianco di Ken il guerriero e agli scontri sanguinolenti dati in pasto al pubblico.

Abbiamo percorso la nostra strada, qualcuno raggiungendo i sogni tenuti nel cassetto. Ma soprattutto senza finire nel vortice del politicamente corretto, del quale adesso se ne abusa pure troppo. E il cui esito è colmare l’universo conosciuto di quel ridicolo che, ormai, è quasi consuetudine.

Aggiornato il 29 febbraio 2024 alle ore 17:47