Playoff Nba: i Lakers di LeBron James escono al primo turno

Los Angeles è stata castigata da Jamal Murray. Per la seconda volta. Come in gara due, la guardia canadese dei Denver Nuggets ha segnato un canestro allo scadere del tempo che è valso ai suoi il passaggio del turno in cinque scontri, finiti 4-1 per la squadra del Colorado. Il classe 1997, ormai considerato uno dei cestisti più forti della Nba, è stato il miglior realizzatore di gara 5 con 32 punti. Nikola Jokić ha segnato “solamente” 25 punti, mettendo a referto anche 20 rimbalzi e nove assist. Tripla doppia sfiorata anche per LeBron Jamesnove rimbalzi, 11 assist e 30 punti – che nulla ha potuto contro i campioni in carica, che adesso sembrano un fiume in piena.

Il risultato della first leg, che ha significato la fine della corsa nei playoff per i Los Angeles Lakers, è troppo severo. Tutte e cinque le partite di questo primo turno fra le due squadre dell’ovest sono state combattutissime, con l’ultima gara che ha visto 16 avvicendamenti nel punteggio e 10 parità. La differenza tra i giallo-viola e Denver, l’hanno fatta i singoli. La franchigia californiana non è mai riuscita a chiudere le partite, mentre i Nuggets sono stati molto più cinici nel quarto quarto di gara. Proprio dove emerge la differenza tra gli ottimi giocatori e i campioni. Anche perché LeBron James, il Goat (Greatest of all time), cinque contro uno, non può fare più di tanto. Soprattutto se dall’altra parte del parquet c’è un tale Nikola Jokić, che in questi Quarti di Finale di Conference ha avuto una media di 28,2 punti, 16,2 rimbalzi, 9,8 assist e una percentuale al tiro del 60 per cento. Il migliore della lega in tutte le statistiche. Tutto questo giocando a passo d’uomo.

Inoltre, sembrerebbe ormai conclusa l’esperienza sulla panchina dei Lakers di Darvin Ham, il cui futuro a Los Angeles è ora più in bilico che mai. La dirigenza non è contenta né dell’ottavo posto raggiunto nella regular season né della prematura uscita dai playoff. Tutto questo, mentre LeBron deve – giustamente – decidere cosa fare della sua carriera, alla soglia dei 40 anni. Per adesso, il ragazzo di Akron, ha evitato ogni tipo di dichiarazione. Probabilmente per non gettare benzina sul fuoco in casa Los Angeles. “Sono stati due anni grandiosi, questo è sicuro. Non avrei potuto chiedere una proprietaria migliore e un presidente migliore di Jeanie Buss e Rob Pelinka. Ho vissuto tante cose nei miei due anni qui. Continuerò a lavorare, a migliorare e a controllare quello che posso controllare”, ha dichiarato nel post-gara l’allenatore dei Lakers. Parole che sanno di un addio imminente.

Aggiornato il 30 aprile 2024 alle ore 16:01