Ragazzi sempre più prede del web, 40% ansiosi senza Rete

Facili prede delle fake news, sempre più vittime di adescamenti, impegnati nelle relazioni amorose virtuali e in ansia quando non sono connessi, al punto di preferire lo smartphone alle ore di sonno.

È il ritratto dei nativi digitali, che emerge dallo studio “La dieta cyber dei nostri figli” condotto dal docente di cyber-psicologia all’Università Europea di Roma, Tonino Cantelmi, e presentata dal Moige. Secondo l’indagine - effettuata su un campione di 2.778 bambini e adolescenti di scuola elementare, media e superiore fino ai 22 anni e con un’età media di 13 anni e mezzo - un ragazzo su due ha creduto almeno una volta ad una fake news sui social mentre solo il 18% verifica la fonte. E gli adolescenti sono sempre più dipendenti dal web: il 40,5% va in ansia se non è connesso, il 24,8% (1 su 4) rinuncia alle ore di sonno per rimanere connesso, mentre il 40% (quasi 1 su 2) prova un senso di delusione per l’assenza di “like” e richieste di amicizia.

Numeri allarmanti, ma che non dovrebbero sorprendere se si pensa che il 22% dei ragazzi possiede almeno cinque “devices” tra computer, tablet, pc portatile, smartphone e console. Solo l’1,4% dei ragazzi non ha una connessione internet. L’incapacità di separarsene viene confermata dal fatto che la maggior parte dei ragazzi (56,3%) porta con sé e non spegne il cellulare anche nei luoghi dove sa di non poterlo utilizzare. Il 70,5% dice di non aver mai o raramente vissuto l’esperienza di stare un giorno intero senza il cellulare.

Anche le relazioni amorose si trasformano e diventano “connesse”: il 34,3 per cento dei ragazzi ha almeno una volta iniziato una relazione su internet (al 3,8% di loro è addirittura capitato sempre). In molti sperimentano e costruiscono una nuova identità, diversa da quella reale: il 44,5% sostiene di aver utilizzato, almeno una volta, un’identità virtuale diversa dalla propria, vissuta come più glamour ed amabile di quella reale. Immagini, video e post che vengono pubblicati spesso senza immaginare le conseguenze di quanto resta in rete: il 48,3% è solito condividere foto di se stesso attraverso il proprio smartphone, in prevalenza le ragazze (32%), mentre i ragazzi prediligono la condivisione di altri tipi di foto (19%).

Le dipendenze e i vuoti colmati con il web espongono i ragazzi alle insidie che si annidano su internet: il 71,2% (7 su 10) ha accettato l’amicizia di un estraneo sui social, almeno una volta. Il 21% dichiara di aver incontrato personalmente estranei conosciuti on line e l’8,1% ha scambiato foto personali. E aumentano del 18% i casi trattati dalla Polizia Postale che vedono vittima sulla rete un minorenne: sono state 460 le vittime nel 2019, di cui 52 di età inferiore a 9 anni. E raddoppiano i casi di detenzione e diffusione di materiale pedopornografico.

Aggiornato il 28 novembre 2022 alle ore 10:37