Visioni. “Spaccaossa”, un film lucido che racconta la periferia violenta

L’opera prima dell’attore e drammaturgo palermitano Vincenzo Pirrotta è un’analisi spietata dell’estrema periferia violenta. Spaccaossa, presentato nella sezione “Notti veneziane” alle Giornate degli autori della 79ª Mostra del cinema di Venezia, è stato distribuito dall’Istituto Luce nelle sale italiane, a partire dal 24 novembre. Il lungometraggio è stato premiato appena ieri al X Vittoria Peace Film Fest, la kermesse siciliana del cinema della pace. La storia è la drammatizzazione di un fatto di cronaca. Nell’agosto del 2018 l’operazione Tantalo della Polizia di Stato di Palermo disarticola un’organizzazione criminale specializzata nelle truffe assicurative attraverso una pratica disumana, la frattura degli arti di vittime bisognose. Scattano undici arresti.

La scrittura del copione, oltre a quella di Pirrotta e di Ignazio Rosato, porta la firma di due celebri comici palermitani, Salvo Ficarra e Valentino Picone. Il protagonista del film è lo stesso Pirrotta. Il suo personaggio, Vincenzo, fa parte di una banda di truffatori che a Palermo simula incidenti in cambio di una parte maggioritaria degli indennizzi assicurativi. Vengono provocate fratture a persone avvilite, lasciando cadere valigie zavorrate da pesi che deflagrano su un arto in tensione. Quella degli “spaccaossa” è un’organizzazione drammaticamente scrupolosa. Vincenzo fatica a trovare nuovi clienti. Viene sostenuto dalla vecchia madre con cui vive. L’uomo, in grave difficoltà economica, decide di coinvolgere nella truffa anche Luisa (una dolente Selene Caramazza), una giovane tossicodipendente. Il racconto, a tratti di insostenibile afflizione, mostra la vita impotente di un’umanità diseredata. Un sottoproletariato, ormai apatico, che assiste alla menomazione dell’unica merce di scambio, il proprio corpo.

Un corpo umiliato che diventa l’ultima metafora della disfatta. Perché i carnefici e le vittime condividono la medesima condizione di povertà assoluta. La vicenda degli “spaccaossa” viene mostrata con una scrittura corale che si riverbera nella descrizione dei personaggi. Pirrotta si segnala, oltre che per la messa in scena, anche per la recitazione inquieta e per la direzione degli attori. A questo proposito, è necessario menzionare alcune prove memorabili: dal mellifluo apicoltore Ninni Bruschetta al parossistico cameo di Luigi Lo Cascio, fino all’inquietante e superba Aurora Quattrocchi. La desolazione del casolare di Mezzomonreale in cui vengono ricoverati i feriti, in attesa della riscossione del sinistro, viene fotografata dai colori grigi di Daniele Ciprì. Pirrotta medita di realizzare una trilogia sul potere del denaro. Spaccaossa è solo il primo capitolo sulla devastazione delle “anime nere” della Palermo disperata. 

Aggiornato il 18 dicembre 2022 alle ore 11:35