Bruno J. Poggi non è solo un ottimo scrittore. E questo giallo, Il mistero delle lettere nascoste – appena uscito in libreria per le edizioni Efesto – ne è l’ulteriore dimostrazione, ma anche un eccezionale propagatore e divulgatore della cultura ebraica. E infatti tutto il giallo – che parte dall’inatteso omicidio di un kabbalista e si sviluppa all’interno della comunità ebraica romana, tra studiosi di talmud, rabbini e segreti inconfessabili – sembrerebbe quasi un manifesto della cultura ebraica. “Quella da far conoscere oltre alla shoah”, come ama ripetere Poggi sia ai suoi ammiratori sia durante le lezioni on line che tiene su argomenti disparati che vanno dagli Ulpan di lingua ebraica ai corsi kabbalah, di Talmud, di Ghematria, di Torah e di Midrashim.

Già, perché il ricordarsi degli ebrei solo quando sono morti, come quelli gasati e inceneriti nei campi di concentramento dai nazisti, diventa un alibi per continuare a perseguitare quelli vivi come avviene nei Paesi arabi dalla creazione dello Stato di Israele in poi (ma anche molto prima) e come si vede adesso persino nelle maggiori università occidentali.

La tesi di Poggi è che gli ebrei sono conosciuti solo per la shoah e che quel ricordo genera anche un sentimento di rivalsa, per il senso di colpa quasi ossessivo che da decenni sottende. Insomma, il mondo non vede l’ora, specie negli ambienti dell’antisemitismo latente, di fargliela pagare a quegli ebrei che “oggi perseguitano i palestinesi come i nazisti facevano con loro”. Una menzogna infame, che piano piano è penetrata anche nell’immaginario occidentale, magari con l’aiuto delle donazioni generose di molti Paesi islamici alle università di mezzo mondo.

Ecco, allora, che un bel giallo che vive e si consuma nell’ambiente ebraico romano, tra kasherut e preghiere, tra esegesi di parole con la ghematria (altro corso che tiene on line il Poggi e che spiega i valori numerici dell’alfabeto ebraico e le relative combinazioni) e colpi di scena, con il commissario obbligato a farsi assistere nelle indagini da un vecchio amico della comunità israelitica romana, che neanche a dirlo è un esperto un po’ di tutte queste discipline, appare una maniera originale e inedita sia per rappresentare un thriller sia per fare conoscere al colto e all’inclita cosa è l’ebraismo.

Esperimento se vogliamo un po’ ardito, ma che nella fattispecie riesce in pieno. Chissà che dopo Il mistero delle lettere nascoste non possa nascere una sorta di commissario Maigret specializzato a risolvere casi di delitti maturati nelle varie comunità ebraiche di tutto il mondo.

(*) Il mistero delle lettere nascoste di Bruno J. Poggi, Edizioni Efesto, 140 pagine, 15 euro

Aggiornato il 06 maggio 2024 alle ore 10:34