La settimana di Confedilizia (Podcast)

n.18 del 4 maggio 2024

Un cordiale saluto e un ben ritrovati ai nostri ascoltatori. Ancora riguardo al Superbonus 110 per cento, la stampa ha dato notizia delle piccole modifiche in discussione al Senato in ordine alla stretta disposta dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, il quale con un apposito decreto ha abolito la cessione del credito e lo sconto in fattura. L’intenzione è di provare a frenare quello che il responsabile di via XX Settembre chiama “un mostro”, l’emblema “del modello Lsd, cioè lassismo, debito e sussidi”. Anche perché il provvedimento è costato alle casse dello Stato circa 160 miliardi, quasi 8 punti percentuali di Pil. E se oggi taglia i margini di azione al Governo nella stesura della prossima manovra, in futuro, come ha ricordato la Banca d’Italia, potrebbe avere forti ripercussioni sul debito. Le modifiche dovrebbero riguardare la possibilità di spalmare su dieci o quindici anni le detrazioni sulle spese sostenute nel 2023 contro i quattro attuali, e l’allargamento del sistema dei controlli antifrode anche ai Comuni, che potrebbero avvalersi della polizia locale e degli addetti catastali dei Comuni.

Altri contributi hanno riguardato l’andamento delle richieste di mutuo, che sono apparse in sostanziale crescita, mostrando una ripresa del segmento interessato e del mercato del credito, anche sostenuta dal trend discendente dei tassi di interesse e dall’assenza di nuove disposizioni da parte della Banca centrale europea. Secondo l’ultimo Barometro Crif sui mutui immobiliari, dopo anni nei quali il comparto registrava segnali di prudenza da parte delle famiglie, il primo trimestre 2024 segna una inversione di tendenza con un +1,9 per cento rispetto allo stesso periodo del 2023. Se si considera il solo mese di marzo, la domanda di mutui arriva a un +6,9 per cento, segnale evidente di una situazione di mercato più favorevole.

In evidenza sugli organi di informazione anche l’importante decisione della Cassazione che spiana la strada ai sequestri preventivi degli edifici occupati. I giudici della Suprema corte hanno sancito il via libera allo sgombero di un immobile quando gli inquilini che lo occupano abusivamente determinano un aumento del “carico urbanistico”, gravando cioè sui servizi pubblici del quartiere. In pratica, hanno adoperato un concetto non definito dalla vigente legislazione, ma che è in concreto preso in considerazione in vari istituti di diritto urbanistico. La sentenza ha accolto il ricorso della Procura della Repubblica di Torre Annunziata che a marzo aveva sequestrato un complesso edilizio costruito con la formula dell’housing sociale a Sant’Agnello, piccolo centro della costiera sorrentina in provincia di Napoli, ordinando alle 38 famiglie abusive di liberare gli appartamenti. Il decreto di sgombero, però, era stato “congelato” dal giudice delle indagini preliminari in attesa di una sentenza definitiva a carico degli occupanti.

I media hanno pure riportato l’analisi della Banca centrale europea, inserita nel suo ultimo bollettino, secondo cui gli investimenti nel settore dell’edilizia residenziale nell’area euro hanno registrato un calo significativo rispetto al picco raggiunto dopo la pandemia. Lo stesso è stato particolarmente pronunciato in Germania e Francia, mentre si è osservato un aumento di lieve entità in Spagna e di entità significativa in Italia. Tale calo è dovuto al brusco incremento dei costi di costruzione e al rialzo rilevante dei tassi di interesse, che è stato altresì accompagnato da un irrigidimento degli standard di concessione del credito bancario.

A margine, si segnala infine che Confedilizia sarà ospite della Regione Calabria al Salone Internazionale del Libro di Torino, il prossimo 10 maggio. In tale occasione saranno presentati gli ultimi volumi della sua collana editoriale, “La proprietà e i suoi nemici. Dalla direttiva Ue Case green alla libertà” e “Sacre scritture e ricchezza, tra miti e realtà”. Interverranno, Giorgio Spaziani Testa, presidente della Confederazione, Sandro Scoppa, curatore delle opere, e i docenti universitari Domenico Bilotti, Riccardo De Caria e Alessandro Vitale.

Il commento di Domenico Letizia, direttore responsabile di Impresa Magazine, chiude il presente podcast: “Il dibattito e il confronto politico con il mondo delle costruzioni e dell’edilizia residenziale e non residenziale sembrano ancora essere legati a numerosi pregiudizi di carattere politico, che in qualche modo meritano di essere superati e analizzati con dati anche di carattere economico e dalle prospettive sociali. Diviene interessante guardare i risultati del 2024 in termini di volume di investimento nel settore non residenziale, in particolare negli uffici, in quanto già in questo periodo dell’anno detto settore si posiziona al primo posto con circa 600 milioni di euro investiti, rappresentando circa il 30 per cento del totale del mercato. Con ciò cosa voglio ribadire e sottolineare è che la classe politica e il dibattito, il confronto sul futuro dell’edilizia, sul futuro della casa, sul futuro dell’abitare di contesti urbani deve in qualche modo comprendere quelle che sono le dinamiche della nostra attualità, in rapporto anche a sostenibilità e innovazione per concepire nuove visioni e nuove prospettive, anche per questo settore così estremamente importante per il territorio nazionale”.

(*) A cura di Sandro Scoppa, conduce Annarita Palaia

Aggiornato il 06 maggio 2024 alle ore 10:54