Votare da casa in 7 minuti si può: lo hanno già fatto i commercialisti

Nel 2023 si rinnova il Parlamento

 Dopo aver visto votare ancora ancora una volta con scheda e matita i circa mille tra deputati e senatori per il nuovo mandato al presidente della Repubblica, cosa che si è protratta per ben cinque giorni, dal 24 al 29 gennaio 2022, è quasi sorprendente che gli oltre 110mila commercialisti italiani abbiano eletto i loro Ordini territoriali in tempi record compreso l’espletamento di tutte le pratiche necessarie alla certificazione legale. Si è trattato di voto telematico deciso in primis per la politica di prevenzione in tempo di pandemia e poi per rendere il tutto agile e di immediata efficacia. La stessa modalità di voto verrà applicata in occasione della tornata elettorale nazionale il prossimo 29 aprile, un solo giorno, data decisa dalla ministra della Giustizia Marta Cartabia.

Gli iscritti all’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, hanno rinnovato i Consigli degli ordini territoriali, i Collegi dei revisori o del Revisore unico e i Comitati pari opportunità. Il più numeroso è l’Ordine di Roma che ha visto l’affermazione della Lista “Impegno per la professione” che ha conquistato 12 seggi contro i restanti 3 seggi andati alla Lista “Insieme, per il futuro della nostra professione”.

Il nuovo Consiglio dell’Ordine di Roma ha quindi come presidente Giovanni Battista Calì e i consiglieri Rinaldi Simonetta, Cattani Claudia, Ciccioriccio Rodolfo, Ciolfi Toni, Amedeo Ornella, Costantini Catia, Fattaccio Maurizio, Gatti Corrado, Gabrielli Riccardo, Zambotto Claudio, Rinalducci Ivana, De Stasio Federico, Pertile Michela, Fazzari Amalia Lucia. Il Collegio dei revisori è composto dal presidente Fabio Massimo Trincia, Linda Ferretti, Monica Concetta Peta, e dai supplenti Luca Belleggi e Luigi Troiani. Il Comitato Pari Opportunità vede invece eletti Alessia Capilupi, Antonia Coppola, Fabrizio Ricciardi, Leonardo Teatini, Francesca Tripodi e Roberto Tudini. Un settimo componente, che assumerà la carica di Presidente, sarà nominato dal Consiglio dell’Ordine.

I commercialisti in Parlamento, 19 deputati e 11 senatori, rappresentano una categoria fondamentale in quanto sono il tramite tra le casse dello Stato e i contribuenti eppure il riconoscimento del diritto di sciopero risale a tempi estremamente recenti. Addirittura il sacrosanto diritto alla salute, una proroga delle scadenze in caso di malattia del professionista, è entrato nell’ultima Legge di Bilancio con un emendamento praticamente da pochi giorni. La serie di scadenze che affrontano ormai settimanalmente fanno di questo lavoro uno dei più impegnativi e la definizione di “libero professionista” ha assunto nel corso degli anni un sapore decisamente ironico.

La sincera commozione del senatore Andrea de Bertoldi, anche lui “libero commercialista”, nel comunicare agli iscritti all’Ordine l’approvazione dell’emendamento che consente ai colleghi di ammalarsi come ogni altro lavoratore la dice lunga sulla fatica di stare dietro a normative che non riescono ad essere semplificate per nessun motivo. Eppure stiamo parlando di professionisti tra i più preparati del variegato mondo dei nostri attuali parlamentari, molti dei quali meriterebbero uno scioglimento delle camere già in ottobre, giusto in tempo per la riapertura delle scuole o, nel migliore dei casi, delle università.

Aggiornato il 21 marzo 2022 alle ore 17:00