Esistono realtà che scaldano il cuore e accendono entusiasmi. Una di queste si trova in quel lembo della provincia di Modena che confina con la Lombardia e precisamente a Mirandola, città dei Pico e oggi importante centro biomedicale. Qui c’è una scuola di musica che ci immagineremmo più a Salisburgo, che nel centro della Valle Padana. Una scuola che è cresciuta negli anni e che non ha arrestato la sua crescita neppure durante il terremoto che ha colpito l’Emilia nel 2012.

È la scuola “Carlo e Guglielmo Andreoli”, frequentata da 1300 ragazzi. Un vero fiore all’occhiello per gli appassionati della musica, la cui fama va molto oltre i confini regionali, tant’è che il suo direttore, il maestro Mirco Besutti, è stato eletto all’unanimità presidente dell’Associazione italiana delle Scuole di musica. Un riconoscimento meritato, se si guarda ai risultati ottenuti sotto la sua direzione, che gli hanno valso anche l’incarico di delegato italiano presso l’Associazione europea delle Scuole di musica.

Forte è l’impegno sociale che caratterizza la gestione della scuola, che è una delle poche in Italia ad avere sviluppato progetti idonei all’insegnamento della musica ai ragazzi disabili, con la collaborazione dell’Asl di Modena. L‘obiettivo dell’insegnamento musicale viene vissuto come un importante momento di aggregazione, con finalità anche educative. Non a caso, dopo una fase di apprendimento degli strumenti, i giovani vengono avviati ai concerti “perché è importante suonare insieme”, come sottolinea Besutti. Per l’anno in corso sono previste anche borse di studio, per gli allievi che necessitano di un supporto economico, perché la filosofia della scuola è che nessun talento deve andare perduto. Tutto questo è reso possibile anche grazie alla Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola, che ha una tradizionale vocazione filantropica e solidale.

L’Emilia-Romagna, confermandosi come la patria della musica e del canto, a partire da Giuseppe Verdi a Luciano Pavarotti e Mirella Freni, fino ai cantanti e musicisti di oggi, è finora l’unica Regione ad essersi dotata di una legge sullo sviluppo del settore musicale, alla cui realizzazione ha collaborato lo stesso Besutti. La legge del 2018, voluta dall’allora assessore regionale alla scuola, Patrizio Bianchi, attuale ministro dell’Istruzione, ha istituito l’elenco regionale delle scuole di musica, mentre la giunta regionale ha dettato i criteri di qualità che ciascuna scuola deve possedere per far parte dell’elenco.

Nel resto d’Italia le cose non vanno altrettanto bene e manca una legislazione nazionale, cosicché accanto a scuole di alto livello ne proliferano altre frutto di improvvisazione. Una proposta di legge è stata presentata alla Camera dei deputati da un nutrito gruppo di parlamentari, con primo firmatario il deputato Guglielmo Golinelli, anch’egli mirandolese. La proposta prevede i requisiti minimi che una scuola di musica deve possedere: idoneità dei locali, professionalità del corpo docente, varietà della proposta formativa e verificabilità dell’attività didattica al fine dell’attribuzione dei crediti formativi. Opportunamente, la proposta di legge distingue le scuole di musica dai licei musicali, dai conservatori e dalle accademie, che hanno finalità professionalizzanti e non possono assicurare a tutti una cultura musicale diffusa. L’auspicio è che quanto realizzato in Emilia-Romagna e a Mirandola faccia da apripista per tutta l’Italia. E contribuisca a costruire un ambiente ricco di valori e di opportunità accessibile a tutti gli appassionati.

Aggiornato il 11 marzo 2021 alle ore 09:33