“Il mio amico Massimo”, il 15 in sala il docufilm su Troisi

“Sarebbe bello realizzarne un docufilm. In fondo lui è stato, ed è tuttora, il mio autore, regista e attore di riferimento”. Alessandro Bencivenga racconta la genesi del suo omaggio a Massimo Troisi, Il mio amico Massimo. Il progetto arriva nelle sale dal 15 al 21 dicembre, distribuito da Lucky Red. In attesa del Troisi di Mario Martone, il docufilm di Bencivenga presenta le voci narranti di Lello Arena e Cloris Brosca. È un omaggio inusuale, leggero e a tratti ironico, in cui si racconta la vita e il percorso artistico dell’attore napoletano a quasi 70 anni dall’anniversario della nascita (San Giorgio a Cremano, 19 febbraio 1953). Il docufilm lega sue esibizioni cabarettistiche, teatrali e televisive, backstage, foto d’epoca e interviste ad amici ed esponenti del mondo dello spettacolo, tra cui Carlo Verdone, Nino Frassica, Clarissa Burt, Maria Grazia Cucinotta, Ficarra e Picone e testimonianze di repertorio di Pippo Baudo e Renzo Arbore. Infine una partecipazione speciale, quella di Gerardo Ferrara, la controfigura di Troisi nel Postino. Il mio amico Massimo è prodotto da Piano B produzioni, co-prodotto da Lambda, produttori associati Spaghetti Picture e Screen Studio. È distribuito in sala da Lucky Red.

Troisi nasce a San Giorgio a Cremano, alle porte di Napoli il 19 febbraio del 1953. Inizia la sua carriera di attore sul finire degli anni sessanta, dando vita alla compagnia teatrale del Centro Teatro Spazio a cui si uniscono Enzo De Caro e Lello Arena, insieme ai quali alcuni anni più tardi formerà La Smorfia. Questo gruppo teatrale si esibirà in tutta Italia, fino al debutto in radio e in televisione, dove il trio partecipa a diversi programmi, tra i quali Non stop (1977), La sberla (1978) e Luna Park (1979). L’ultimo spettacolo teatrale del trio è Così è (se vi piace), subito dopo Troisi lascia La Smorfia per intraprendere la carriera cinematografica, grazie a Ricomincio da tre (1981), con cui debutta al cinema come attore e regista, un film che viene baciato da uno straordinario successo di pubblico in sala.

Realizzato a budget ridotto e girato in sei settimane tra Napoli e Firenze, Ricomincio da tre riscosse un grosso successo di pubblica e critica, incassi record tali da superare al botteghino film come Fantozzi contro tutti e L’impero colpisce ancora, restando in programmazione ben 600 giorni. Questo insieme a diversi premi e riconoscimenti che contano due David di Donatello, (per il miglior film e per il miglior attore protagonista), quattro Nastri d’argento (miglior attore, regista emergente, soggetto e produttore) e due Grolle d’oro. Nel 1982, è protagonista dello speciale televisivo di Rai Tre, Morto Troisi, viva Troisi!, con al suo fianco ospiti prestigiosi, tra cui Roberto Benigni, Carlo Verdone, Lello Arena e Marco Messeri. Inoltre, torna sul grande schermo con l’amico Lello Arena, nel film No grazie, il caffè mi rende nervoso, diretto da Lodovico Gasparini.

Nel 1983, è protagonista nel film Scusate il ritardo, mentre l’anno seguente vede la luce Non ci resta che piangere, in cui al suo fianco (come coprotagonista e coregista) troviamo Roberto Benigni. Questa coppia prestigiosa fa segnare il maggiore incasso del 1984 in Italia, portando al cinema quasi 4 milioni di spettatori. Nel 1987 torna alla regia con il film Le vie del Signore sono finite, che quell’anno diventa il titolo italiano più visto. A questo titolo, fanno seguito le sue interpretazioni nei film di Ettore Scola Splendor (1988) e Che ora è? (1989), che gli permette di vincere la Coppa Volpi alla Mostra di Venezia assieme a Marcello Mastroianni; e Il viaggio di Capitan Fracassa (1990), dove interpreta Pulcinella, presentato al Festival di Berlino. Il suo ultimo film da regista (in cui è impegnato anche come sceneggiatore e protagonista), è Pensavo fosse amore… invece era un calesse del 1991, con Francesca Neri e Marco Messeri.

Nel 1994 è il protagonista de Il postino, per la regia di Michael Radford, il suo ultimo film, a causa dell’arresto cardiaco che ha posto fine alla sua vita il 4 giugno del 1994. Nonostante fosse consapevole di doversi sottoporre a un intervento chirurgico, Troisi aveva deciso di portare avanti le riprese de Il postino, concluse con estrema fatica poche ore prima di morire. Il postino è il film più premiato di Troisi e quello più famoso, anche a livello internazionale. Infatti, viene candidato a cinque premi Oscar, tra cui quello come miglior attore protagonista per Troisi, vincendo la statuetta per le musiche di Luis Bacalov; si aggiudica i Bafta Award per il miglior film straniero, il miglior regista e le migliori musiche; conquista il premio di miglior film straniero della National Board of Review.

Aggiornato il 01 dicembre 2022 alle ore 18:28