Il ritorno di Peter Gabriel

Dopo un anno di nuove canzoni ogni plenilunio e di concerti strapieni nel Regno Unito, in Europa e nel Nord America, l’ex mente creativa dei Genesis partorisce la sua ultima creatura. È uscito ieri infatti l’ultimo album in studio, attesissimo, di Peter Gabriel.

Si chiama “i/o” ed è un disco che contiene 12 brani che confermano la capacità di Gabriel di scrivere canzoni che colpiscono nel profondo ed esaltano la sua voce straordinaria, ancora perfetta e piacevole. Tutte le canzoni dell’album richiamano il tema della vita e dell’universo.

“Dopo un anno di pubblicazioni durante la luna piena, sono molto felice di vedere tutte queste nuove canzoni di nuovo insieme, pronte per il loro viaggio nel mondo”, ha scritto Peter Gabriel sui social in occasione dell’uscita.

Registrato per la maggior parte presso i Real World Studios e lo studio di Gabriel, la lunga lavorazione di i/o ha coinvolto musicisti di chiara fama. Peter ha mantenuto la sua fidata cerchia di musicisti accanto a sé: il chitarrista David Rhodes, il bassista Tony Levin e il batterista Manu Katché. Diverse canzoni hanno anche l’impronta di Brian Eno, ma al disco hanno collaborato anche Richard Russell, il pianista Tom Cawley, i trombettisti Josh Shpak e Paolo Fresu, la violoncellista Linnea Olsson e il tastierista Don E. La figlia di Peter, Melanie, contribuisce con calde voci di sottofondo, così come Ríoghnach Connolly dei The Breath, mentre gli habitué dei Real World Richard Chappell, Oli Jacobs, Katie May e Richard Evans curano collettivamente la produzione e suonano vari strumenti. Il Soweto Gospel Choir e il coro svedese maschile Oprhei Drängar prestano le loro magnifiche voci in alcuni brani. Nel disco anche gli archi della New Blood Orchestra, guidati da John Metcalfe.

Peter Gabriel, noto per essere un artista d’avanguardia, non ha voluto solo raccogliere questi 12 brani ma li ha proposti tutti in due differenti versioni: il Bright-Side Mix, curato da Mark ‘Spike’ Stent, e il Dark-Side Mix, rimodellato da Tchad Blake. “Abbiamo due dei più grandi mixatori al mondo, Tchad e Spike, che danno un carattere diverso alle canzoni – spiega Gabriel nelle note che accompagnano l’uscita del disco – Tchad è uno scultore che costruisce un viaggio con il suono e il sentimento, mentre Spike ama il suono e l’assemblaggio di queste immagini, quindi è più un pittore”.

Entrambe le versioni sono incluse nella versione doppio compact disc e sono disponibili anche separatamente come doppio album in vinile. Una terza versione, l’In-Side Mix, in Dolby Atmos, è stata realizzata da Hans-Martin Buff, “che ha fatto un lavoro meraviglioso generando questi mix molto più tridimensionali” ed è inclusa nel set di tre dischi, compreso il Blu-ray.

Un altro legame visivo con il lavoro passato di Peter è lo scatto di copertina. La foto, del fotografo Nadav Kander, riecheggia le copertine di alcuni suoi album precedenti.

Aggiornato il 02 dicembre 2023 alle ore 11:33