“Mercato non ostacoli   la lotta alla fame”

Per Papa Francesco oggi "è doloroso constatare che la lotta contro la fame e la denutrizione viene ostacolata dalla 'priorità del mercato', e dalla 'preminenza del guadagno', che hanno ridotto il cibo a una merce qualsiasi, soggetta a speculazione, anche finanziaria". Il Pontefice lo ha affermato nel suo discorso alla Fao dove si è aperta ieri la seconda conferenza mondiale sulla nutrizione. Alla conferenza partecipa anche la Regina di Spagna Letizia con la quale il Papa ha avuto un breve incontro. Introducendo alcuni passi 'a braccio' al suo discorso in spagnolo alla Conferenza Internazionale sulla Nutrizione, alla Fao, papa Francesco ha lanciato un forte appello per la difesa della "Madre Terra". E ha ammonito anche con un detto della sua Argentina: "Dio sempre perdona, gli uomini perdonano a volte, la natura non perdona mai".

Secondo Papa Francesco, oggi una "sfida che si deve affrontare è la mancanza di solidarietà". "Le nostre società - ha detto alla Fao - sono caratterizzate da un crescente individualismo e dalla divisione; ciò finisce col privare i più deboli di una vita degna e con il provocare rivolte contro le istituzioni". "Quando manca la solidarietà in un paese, ne risentono tutti", ha detto il Papa nel suo discorso, pronunciato in spagnolo, alla seconda Conferenza Internazionale sulla Nutrizione. "Di fatto, la solidarietà è l'atteggiamento che rende le persone capaci di andare incontro all'altro e di fondare i propri rapporti reciproci su quel sentimento di fratellanza che va al di là delle differenze e dei limiti, e spinge a cercare insieme il bene comune".

"Oggi - ha detto ancora - si parla molto di diritti, dimenticando spesso i doveri; forse ci siamo preoccupati troppo poco di quanti soffrono la fame". E mentre si parla di nuovi diritti - ha aggiunto - l'affamato è lì, all'angolo della strada, e chiede diritto di cittadinanza, di essere considerato nella sua condizione, di ricevere una sana alimentazione di base. Ci chiede dignità, non elemosina". Agli Stati, "concepiti come comunità di persone e di popoli", ha detto papa Francesco alla Fao, "viene chiesto di agire di comune accordo, di essere disposti ad aiutarsi gli uni gli altri mediante i principi e le norme che il diritto internazionale mette a loro disposizione".

"Una fonte inesauribile d'ispirazione - ha sottolineato nel suo discorso in spagnolo - è la legge naturale, iscritta nel cuore umano, che parla un linguaggio che tutti possono capire: amore, giustizia, pace, elementi inseparabili tra loro". "Come le persone, anche gli Stati e le istituzioni internazionali sono chiamati ad accogliere e a coltivare questi valori - ha proseguito -, in uno spirito di dialogo e di ascolto reciproco. In tal modo, l'obiettivo di nutrire la famiglia umana diventa realizzabile". Secondo il Pontefice, "ogni donna, uomo, bambino, anziano deve poter contare su queste garanzie dovunque. Ed è dovere di ogni Stato, attento al benessere dei suoi cittadini, sottoscriverle senza riserve, e preoccuparsi della loro applicazione". "Ciò richiede perseveranza e sostegno", ha sottolineato il Pontefice.

"La Chiesa cattolica cerca di offrire anche in questo campo il proprio contributo, mediante un'attenzione costante alla vita dei poveri in ogni parte del pianeta; su questa stessa linea si muove il coinvolgimento attivo della Santa Sede nelle organizzazioni internazionali e con i suoi molteplici documenti e dichiarazioni. S'intende in tal modo contribuire a identificare e adottare i criteri che devono realizzare lo sviluppo di un sistema internazionale equo". "Sono criteri - ha concluso - che, sul piano etico, si basano su pilastri come la verità, la libertà, la giustizia e la solidarietà; allo stesso tempo, in campo giuridico, questi stessi criteri includono la relazione tra il diritto all'alimentazione e il diritto alla vita e a un'esistenza degna, il diritto a essere tutelati dalla legge, non sempre vicina alla realtà di chi soffre la fame, e l'obbligo morale di condividere la ricchezza economica del mondo".

"L'acqua non è gratis, come tante volte pensiamo: sarà un grave problema che può portarci a una guerra". Lo ha affermato papa Francesco, parlando 'a braccio', nel suo indirizzo finale di saluto ai rappresentanti della Fao.

"I soldi da soli - ha detto inoltre il Pontefice - in un videomessaggio che questa sera (ieri, ndr) inaugurerà alle 20.30 nell'Auditorium della Gran Guardia di Verona il Festival della Dottrina Sociale della Chiesa non creano sviluppo, per creare sviluppo occorrono persone che hanno il coraggio di prendere l'iniziativa".

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 19:19