Ryanair attacca, Schifani risponde

Per Eddie Wilson, Ceo di Ryanair il decreto approvato dal governo sul caro voli rischia di rilevarsi un autogol: “È illegittimo e illogico – dichiara – il governo italiano non poteva né doveva intervenire”. Wilson sostiene che il decreto è in netto contrasto con il regolamento 1008 dell’Unione europea che lascia le compagnie libere di fissare i prezzi e dichiara che presenterà un ricorso alla Compagna Europea. Il decreto del governo “è una trovata da pubbliche relazioni, una roba populista – continua l’ad della compagnia irlandese – chi ha provato a fissare i prezzi al posto del mercato? L’Unione sovietica nel 1917. E la cosa non ha funzionato”.

Pronta la risposta del presidente della Regione Sicilia Renato Schifani: “L’ad di Ryanair Wilson spieghi ai milioni di siciliani se non è scandaloso l’atteggiamento di chi approfitta di una situazione di mancata concorrenza, direi quasi di monopolio, per vessare un’intera popolazione con prezzi esorbitanti. Una circostanza che stiamo combattendo con le nostre forze e con l’aiuto del governo nazionale, anche grazie all’introduzione tra le compagnie che servono la Sicilia di un terzo vettore che, con prezzi accessibili e con tariffe che non superano mai un determinato tetto, ha favorito la mobilità da e per la nostra Isola. Spazzatura, quindi, sono certe condotte che abbiamo segnalato all’Antitrust per ben due volte. Spazzatura è far subire ai siciliani prezzi spropositati quando questi vogliono spostarsi per Natale o durante il mese di agosto oppure quando sono costretti a prenotare senza largo anticipo un volo”.

L’Ue, nel frattempo, chiede maggiori informazioni all’Italia sul decreto varato dal governo per quanto riguarda il caro voli. “La Commissione Ue sostiene misure volte a promuovere la connettività a prezzi accessibili, in linea con le norme del mercato interno dell'Ue”, spiega un portavoce della Commissione Ue.

Dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy arrivano dichiarazioni di stupore per le parole dell’ad di Ryanair sull’uso della profilazione nella vendita dei biglietti aerei. “Il libero mercato in questa vicenda c’entra poco o nulla mentre sembra entrarci molto la speculazione causata dalla scarsa concorrenza e il mancato contrasto ai comportamenti distorsivi della normale dinamica domanda-offerta”.

“Nel dicembre scorso ‒ viene sottolineato ‒ è stata infatti avviata una indagine dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato che ha interessato i voli verso Catania e Palermo a ridosso delle festività natalizie, operati tra l’altro da Ryanair. Il Garante della concorrenza nell’atto di avvio dell’indagine ha indicato come l'incremento, in alcuni casi del 700 per cento dei prezzi dei biglietti aerei verso Catania e Palermo, possa essere frutto di un comportamento collusivo tra i vettori aerei, facilitato dall’utilizzo di algoritmi di prezzo. Dal canto suo Enac ha poi osservato come in occasione del deragliamento del treno merci nei pressi della stazione di Firenze Castello o dell’alluvione in Emilia-Romagna, e dunque in seguito a eventi catastrofali che hanno determinato un’impennata della domanda di trasporto aereo causata dalla soppressione dei collegamenti ferroviari e dall’inagibilità di alcuni tratti autostradali, è conseguito un eccessivo incremento dei prezzi dei biglietti aerei che, con riferimento a specifiche rotte domestiche, sono arrivati a toccare anche i 1.000 euro l’uno”.

Il ministro delle Imprese Alfonso Urso ha incontrato l’amministratore delegato di Ryanair Wilson e si è reso disponibile a incontrare anche le altre compagnie aeree per capire se il provvedimento può essere migliorato in corso di conversione parlamentare

Aggiornato il 10 agosto 2023 alle ore 12:10