La crisi dei Ferragnez spiegata da Ronald Coase

Perché Fedez e Chiara Ferragni si sono lasciati? Una possibile risposta arriva dal premio Nobel Ronald Coase: i costi di transazione erano diventati insostenibili. Fedez e Ferragni non sono (o erano) soltanto una coppia nella vita privata. Erano (o sono) anche un’azienda, che nel tempo è cresciuta fino a raggiungere la sua dimensione attuale. Quando un’azienda cresce – cioè internalizza sempre più funzioni anziché acquistarle all’esterno o lasciare che siano altri soggetti ad acquistarle – sostituisce l’ordine del mercato, in cui i fattori della produzione vengono orientati dal sistema dei prezzi, con la gerarchia, in cui essi si combinano per effetto di decisioni esplicite e consapevoli. Ma perché questo avviene?

Coase, a cui è dedicato l’ultimo libro della collana “Classici contemporanei”ha rivoluzionato la scienza economica proprio affrontando questo tipo di questioni. Il percorso intellettuale dell’economista inglese inizia con un articolo del 1937, in cui si chiede – appunto – perché esistono le imprese. La risposta che si dà è che le imprese esistono perché utilizzare il sistema di mercato ha un costo (che successivamente chiamerà costo di transazione). Quindi gli imprenditori possono avere interesse a risparmiare tali spese organizzando direttamente la produzione. Solo che, man mano che le dimensioni dell’impresa crescono, aumentano anche le complessità interne e, con esse, il rischio di compiere scelte antieconomiche. La dimensione di un’impresa rappresenta, in ogni momento, il punto di equilibrio tra i benefici dell’organizzazione gerarchica e quelli derivanti dalla possibilità di sfruttare le informazioni che vengono trasmesse dal sistema dei prezzi. Un’impresa cresce fintantoché le complessità interne determinano un costo inferiore a quello che bisognerebbe sostenere per utilizzare il sistema dei prezzi.

Torniamo ai Ferragnez. Il loro sodalizio garantisce (o garantiva) a entrambi un’utilità: stanno (o stavano) bene assieme, per ragioni umane ed economiche. Più il loro legame si è stretto agli occhi del pubblico, più si sono trovati nella condizione di soffrire i vincoli che ciascuno imponeva all’altro, mentre il beneficio marginale che traevano era decrescente. Evidentemente, sono arrivati al punto in cui i costi di transazione interni alla coppia si sono rivelati superiori ai costi del ricorso al mercato nello sforzo che ciascuno di essi fa quotidianamente di massimizzare la sua utilità. Diavolo d’un Coase!

(*) Direttore ricerche e studi dell’Istituto Bruno Leoni

Aggiornato il 26 febbraio 2024 alle ore 10:53