La settimana di Confedilizia (Podcast)

13/2024 del 30 marzo 2024

I saluti più cordiali unitamente agli auguri di Buona Pasqua ai nostri ascoltatori. La stampa ha innanzi tutto riferito che, secondo il Cresme, per rispettare la prima scadenza della direttiva europeacase green”, ossia la riduzione del consumo medio di energia degli immobili esistenti del 16 per cento nel 2030 rispetto al 2020, servirebbero in Italia ben 320 miliardi di euro. Una cifra improponibile sia per le casse pubbliche sia per le tasche private.

“Se tale stima del Cresme fosse fondata”, ha rilevato il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa in una nota, “si tratterebbe di una valida ragione (in più) per pretendere che i partiti che hanno votato contro questo assurdo provvedimento assumano in campagna elettorale l’impegno a lavorare sin dall’inizio della prossima legislatura del parlamento europeo perché esso sia ripensato totalmente, cancellandone ogni connotazione impositiva”.

Un altro argomento in evidenza negli organi di informazione riguarda i dati diffusi dall’Agenzia delle entrate, secondo cui le compravendite immobiliari hanno mostrato una decrescita del 9,7 per cento rispetto all’anno precedente, che è invece apparso brillante. Per l’Ufficio studi di Tecnocasa, le aspettative restano di un ridimensionamento dei volumi delle compravendite che rimangono comunque su numeri interessanti. E restituiscono un mercato comunque dinamico, con investitori in aumento. Tra le grandi città è Napoli che mette a segno la contrazione più bassa, mentre è Bari il fanalino di coda. L’analisi prospetta anche una leggera crescita delle compravendite immobiliari realizzate per investimento. Questa è dovuta all’inflazione in aumento che sta spingendo i risparmi verso il mattone, che viene sempre considerato un ottimo impiego del capitale. Influisce anche il ritorno dei flussi turistici che ha portato nuovamente alla ribalta gli acquisti di immobili da destinare a ricettività sia nelle città più attrattive sia nelle località turistiche.

I media hanno anche ripreso l’analisi di Scenari Immobiliari, che mostra come stia prendendo sempre più piede il mercato delle locazioni in Italia, nonostante il nostro Paese sia storicamente votato alla casa di proprietà. Sono stati spesi, infatti, oltre 5,8 miliardi di euro per i canoni di affitto, ed è questo un numero salito del dieci per cento in cinque anni, senza considerare le cifre destinate alle locazioni brevi. In Europa i numeri sono anche più corposi, segnale di un approccio che non è solo economico ma che è anche un modo di vivere. Per Francesca Zirnstein, direttore generale di Scenari Immobiliari, il fenomeno è da collegare all’aumento dei prezzi delle abitazioni e all’incremento del costo dei mutui, che hanno contribuito a consolidare il ruolo della locazione come soluzione, almeno teoricamente, maggiormente sostenibile, momentanea e meno impegnativa.

Da segnalare, infine, il nuovo decreto sul Superbonus 110 per cento, con il quale il Governo ha introdotto una stretta alla detrazione per l’efficientamento energetico degli edifici. Per il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, è stato necessario adottare un nuovo decreto-legge, in quanto, a suo avviso, le norme sul Superbonus sono “nate in modo scriteriato e hanno prodotto risultati devastanti per la finanza pubblica”. Per Confedilizia, la nuova normativa è destinata a mettere in ulteriore difficoltà le famiglie, mentre è destinata a peggiorare la situazione nei condomini, dove già regnava il caos. Per la storica confederazione della proprietà immobiliare, a parte una norma transitoria per tutelare chi si è avvalso delle ultime disposizioni, è indispensabile superare l’impasse che si è creata attorno al Superbonus. A tale scopo occorre smettere “di legiferare e provvedere con una programmazione”, partendo “dal riordino generale di tutti gli incentivi edilizi che esistono dal lontano 1997”.

Il commento di Domenico Bilotti, docente dell’Università “Magna Graecia” di Catanzaro, chiude questo numero del podcast. “Un pomeriggio, all’uscita di un caffè di Capodimonte, lo scrittore napoletano Raffaele La Capria mi disse che per i governi italiani la casa era come le sigarette: c’è sempre una buona ragione per farla costare di più. Ed è comune esperienza di ciascuno di noi che i costi relativi alla proprietà immobiliare, non soltanto quelli concernenti i livelli di tassazione, sono sempre meno sostenibili e sempre più punitivi. In queste ore, si sta consumando un’altra pagina della bislacca vicenda giuridico-legislativa del Superbonus. Certo, è corretto dire che forse quella misura, impostata soltanto in termini super erogatori, fosse qualcosa di non esattamente appropriato per lo stato dei nostri conti pubblici. Ma la sospensione di netto avrebbe l’effetto deleterio distruttivo di travolgere tutti i rapporti, economici e contrattuali già in atto. Suggeriremmo al legislatore di guardare. Il grande manuale di “Scienza delle finanze” di un altro meridionale eccelso, Gaetano Filangieri, la scienza della legislazione. La selva regolativa distrugge i rapporti. Serve riorganizzazione, serve chiarezza e coerenza, ne stiamo vedendo poca”.

(*) Il podcast è a cura di Sandro Scoppa, conduce Annarita Palaia

Aggiornato il 02 aprile 2024 alle ore 12:48