La settimana di Confedilizia (Podcast)

n.14 del 6 aprile 2024

I saluti più cordiali e un ben ritrovati ai nostri ascoltatori. Secondo i dati dell’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia delle entrate, il IV trimestre del 2023 ha registrato un calo pari al 4,6 per cento del numero delle abitazioni locate rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La flessione maggiore ha riguardato le residenze ubicate in Comuni ad alta tensione abitativa. Da segnalare, comunque, che dopo la forte contrazione del 2020, è seguito un recupero nel 2021 e una fase di lieve calo e stabilità nel 2022, nel numero delle residenze in affitto. Per quanto riguarda le tipologie, nello stesso periodo considerato, quelle di lungo periodo hanno registrato una diminuzione del 7,6 per cento, mentre hanno mostrato una sostanziale stabilità quelle del segmento transitorio.

Sempre l’Agenzia delle entrate – come riportato dalla stampa – ha fornito dei chiarimenti in merito al decreto Superbonus 2024 appena entrato in vigore. Tali chiarimenti riguardano tutti gli aspetti trattati nel provvedimento legislativo e, in particolare, le modifiche alla disciplina in materia di opzioni per la cessione dei crediti o per lo sconto in fattura e quelle in materia di remissione in bonis; disposizioni riguardanti la trasmissione dei dati relativi alle spese agevolabili fiscalmente, e le altre in materia di utilizzabilità dei crediti da bonus edilizi e compensazioni di crediti fiscali. Gli organi di informazione si sono pure occupati del regolamento approvato dal Consiglio dell’Unione europea, con il quale è stata disposta una stretta sugli affitti brevi. Si tratta dell’ultimo passaggio formale prima della pubblicazione del provvedimento nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea e della sua entrata in vigore entro 24 mesi. La stretta partirà dal censimento delle abitazioni destinate a locazioni di breve durata, con obblighi a carico dei proprietari. Tutte le piattaforme di intermediazione dovranno infatti inviare il numero dei pernottamenti alle autorità degli Stati membri. Mentre i locatori dovranno registrarsi presso uno sportello unico nazionale per ottenere un codice identificativo associato al proprio annuncio.

Per il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, la misura denota un approccio “punitivo” verso la proprietà immobiliare. “Al di là del contenuto delle specifiche disposizioni del citato regolamento, il problema è di fondo”, ha spiegato in una intervista rilasciata a un quotidiano nazionale, giacché – come ha rilevato – si riscontra a livello di Ue “un’impostazione punitiva nei confronti degli affitti brevi che porta, di volta in volta, a varare provvedimenti che hanno l’evidente finalità di scoraggiare questo modo di utilizzo della proprietà immobiliare privata”. A essa si associa l’“alleanza dirigista” dei nemici degli affitti brevi sul suolo italiano, che ripropone vecchie e fallimentari ricette, che finiranno inevitabilmente per produrre ulteriori problemi che si aggiungeranno a quelli già prodotti con altre iniziative già messe in campo.

Si segnala, ancora, la notizia diffusa dai media dell’iniziativa di alcuni proprietari di Seattle, la città portuale sulla costa occidentale americana, che hanno chiesto di essere risarciti per i danni che hanno subito per il blocco degli sfratti disposto da Governo cittadino durante il periodo del Covid. Gli istanti hanno dedotto che è stato loro impedito di riottenere la disponibilità degli immobili anche nei casi in cui gli affitti erano cessati per scadenza del termine o per morosità degli inquilini. E si è trattato pertanto di occupazioni di fatto senza indennizzo. A sostegno delle loro rivendicazioni, hanno invocato due emendamenti della Costituzione americana, il V e il XIV, che vietano all’Amministrazione di acquisire la proprietà privata per uso pubblico senza corrispondere un giusto corrispettivo. Sulla vicenda si pronuncerà la Corte suprema degli Stati Uniti.

La chiusura del presente podcast è affidata a Roberta Modugno, docente ordinario dell’Università degli Studi Roma Tre: “John Locke, alla fine del Seicento, precisava come il termine proprietà privata ricomprendesse la vita, la libertà, l’integrità del corpo. La limitazione da parte di un Governo della possibilità di gestire liberamente la proprietà di un immobile, con provvedimenti che impediscono la libera contrattazione tra proprietari e affittuari, il blocco degli sfratti durante il periodo del Covid, l’impossibilità del proprietario di rientrare in possesso di un immobile affittato in completa libertà e l’intervento volto a comprimere l’area di libertà per gli affitti brevi, significa che quel diritto umano fondamentale che è il diritto di proprietà privata è stabilito e protetto in maniera ben fragile. Il grande insegnamento di Friedrich von Hayek è che un Governo che limita il diritto dei proprietari controlla quali fini debbano essere realizzati: in breve, in cosa gli uomini devono credere e a che cosa aspirare. Proprio la violazione del diritto di proprietà ci trasforma in mezzi, in strumenti per la realizzazione di fini altrui. La proprietà privata, nella nostra stessa Costituzione più che essere tutelata come diritto umano fondamentale, sembra essere semplicemente tollerata”.

(*) Il podcast è a cura di Sandro Scoppa, conduce Annarita Palaia

Aggiornato il 08 aprile 2024 alle ore 17:06