Perché i tassi di interesse non scendono?

Le attese sulla decrescita dei tassi di interesse sono state vane. Ci si aspettava, infatti, un taglio a partire dal mese di marzo da parte della Federal Reserve e della Banca centrale europea, ma entrambe le istituzioni hanno preferito mantenere inalterato il parametro in attesa di un ulteriore decremento del tasso di inflazione che sembra non soddisfare le aspettative.

La Federal Reserve, infatti, attende che il tasso di inflazione americano raggiunga quota 2 per cento mentre nell’Eurozona si attendono dati più aggiornati che possano dare il via a un processo graduale di discesa dei tassi. In Europa, l’inflazione ad aprile è ferma al 2 per cento, mentre in Italia il valore è di poco inferiore all’1, con un decremento importante dello 0,30 per cento dal mese di marzo. La lieve decelerazione risente, più che altro, della dinamica tendenziale dei prezzi dei beni energetici non regolamentati (-13,9 per cento da -10,3 per cento di marzo) e dei servizi relativi ai trasporti (+2,9 per cento da +4,5 per cento).

Si assiste parallelamente a un lieve incremento del Prodotto interno lordo e una maggiore fiducia da parte degli italiani verso la ripresa dei consumi. La fiducia dei cittadini verso la ripresa rappresenta ora la “pozione magica” che potrebbe dare alla nostra economia quello slancio di cui tutti noi abbiamo necessità. Tornando ai tassi, scenderanno. La discesa sarà graduale nel tempo e sicuramente non si tornerà ai valori di due anni fa.

Aggiornato il 08 maggio 2024 alle ore 15:39