Riforme costituzionali   come una cornucopia

Il renzismo dilagante tende a presentare il tema delle riforme costituzionali come una sorta di provvidenziale cornucopia. Si cerca, in pratica, di far credere alla pancia del popolo italiano che tali riforme, una volta realizzate, da sole avrebbero la forza di trasformare il Paese in un vero e proprio Eldorado.

Senza colpo ferire, i cittadini di questo regno delle favole potranno così risolvere ogni problema economico e finanziario, trovandosi d’incanto a vivere nella terra dell’abbondanza “costituzionale”. L’idea sarebbe quella di rendere la cosiddetta stanza dei bottoni più agevole per i manovratori di turno, in modo tale da far funzionare al massimo regime la macchina del governo la quale, in questa elementare visione, viene ritenuta in grado di creare la ricchezza dal nulla, al pari delle banche centrali che stampano moneta.

Ora, in primis, tutto questo non fa altro che rendere ancor più evanescente il già basso senso della responsabilità individuale di un popolo che si aspetta dalla politica ogni sicumera. Ma proprio per favorire un profondo e obiettivamente doloroso processo di consapevolezza, per così dire, democratica, sarebbe il caso di spiegare a chiare lettere il senso di una così importante riforma, che non è certamente quello di creare Esecutivi dotati di bacchetta magica.

In estrema sintesi, dalla riforma costituzionale è ragionevole attendersi un notevole miglioramento della governabilità complessiva del sistema, rendendo nei fatti più rapido e trasparente il momento della decisione. Ciò significa, in termini ancor più espliciti, mettere in condizione una maggioranza politica di adottare tutti quei provvedimenti che si reputino necessari, sfidando eventualmente una certa impopolarità.

Ebbene, all’interno di un Paese affetto da un drammatico eccesso di spesa pubblica e di conseguente tassazione, una simile riforma dovrebbe fornire gli strumenti adeguati per consentire una dolorosa ma necessaria riduzione di un perimetro pubblico obiettivamente insostenibile. Tutto il contrario del messaggio che la propaganda renziana sembra voler far passare; ovvero riformare le istituzioni per avere ancora più Stato assistenziale per tutti. Non ci siamo proprio.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 23:19