“Exit strategy” per il Premier

Anche nell’ultima direzione del Partito democratico, il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha ribadito la sua ferma intenzione di completare la legislatura realizzando una mole di riforme senza precedenti.

Ovviamente, al centro di ciò egli ha posto il colossale taglio delle tasse strombazzato ai quattro venti. Un taglio delle tasse il quale, come è stato analizzato in lungo e in largo, appare allo stato delle cose assolutamente velleitario e, pertanto, irrealizzabile. Ma allora, ci si chiede, come può pensare il giovane volpino di Palazzo Chigi di durare fino al 2018 senza giungere al traguardo completamente logorato dalle sue false promesse? Promesse le quali, per la cronaca, tendono a crescere in intensità e dimensioni, in contrasto con la sinistra staticità del quadro complessivo del Paese, la quale mal si concilia con l’ostentato ottimismo espresso da Renzi.

In realtà, proprio perché l’ex sindaco di Firenze non è politicamente uno sprovveduto, appare assai probabile che il suo continuo rilanciare la posta costituisca il sintomo di una possibile fine anticipata della legislatura, eventualmente subito dopo aver completato la riforma del Senato. In tal modo egli potrebbe attaccare il cosiddetto fronte dei gufi, accusandolo di avergli impedito di cambiare in profondità il sistema, ed appellarsi al popolo sovrano per completare, dopo un voto democratico, il suo fantastico programma. Uno scenario che solo una tumultuosa quanto improbabile ripresa dell’economia potrebbe scongiurare. Ma se l’Italia continua a restare al palo, nonostante l’irripetibile congiuntura di alcuni fondamentali fattori macro - tra cui il costo molto basso delle materie prime e un euro ai minimi - sarà piuttosto difficile immaginare a breve un miracolo, dato che all’interno alcuna sostanziale premessa di fondo è stata realizzata, tra cui un vero abbattimento di una pressione tributaria allargata che soffoca sul nascere ogni forma di investimento produttivo.

In questa situazione molto difficilmente le chiacchiere di Matteo Renzi potranno condurlo indenne al fatidico 2018. Staremo a vedere.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 23:11