L’Aventino di Grillo

Beppe Grillo continua a lanciare segnali ben poco rassicuranti nei confronti di un Movimento 5 Stelle che sta conducendo la sua campagna elettorale senza il contributo del suo cofondatore. Tant’è che martedì scorso, senza aver destato apparenti sussulti in una informazione politica sempre avida di novità, sul nuovo blog del comico genovese è apparso un articolo dello stesso che già nelle prime tre righe sembra contenere una ulteriore e chiara presa di distanza dal medesimo partito degli onesti. Scrive infatti Grillo: “Nessuna integrità morale individuale può sopravvivere alla degenerazione della squadra a cui [essa]appartiene, a meno che non la [si] abbandoni: questa è la più bella campagna elettorale dalla nascita della costituzione”.

Ora, se le parole hanno ancora un senso, sebbene occorra sottolineare che molto spesso quelle espresse da Grillo tendono a scontrarsi brutalmente all’interno di uno stesso ragionamento, l’incipit del citato articolo, a cui abbiamo dovuto aggiungere un paio di note onde renderne più digeribile l’incerta sintassi, ha l’aria di essere un vero e proprio atto di accusa nei confronti di ciò che da tempo sta emergendo all’interno del Movimento 5 Stelle. Ovvero lo scontato bailamme di pessime prove amministrative fornite a livello locale, in primis quella del Comune di Roma, e le crescenti difficoltà a gestire in modo francescano il folto gruppo dei parlamentari pentastellati, come dimostra il caso eclatante dei bonifici taroccati. Tutto questo, poi, si lega alla concomitante decisione presa da Grillo di posticipare di un mese il suo show, Insomnia, previsto a Roma il 23 e il 24 febbraio, quindi a ridosso delle urne, manifestando anche in questo caso l’intenzione di tenersi il più possibile alla larga dalla campagna elettorale.

Come abbiamo già teorizzato nel recente passato, tutto questo potrebbe rappresentare un semplice bluff da parte di un uomo di spettacolo uso a far stupire i suoi molto creduli proseliti. E per questo è anche possibile che il 5 marzo egli decida di rientrare prepotentemente nel gioco politico, riaffermando la propria supremazia nell’ambito del M5S, ammesso e non concesso che chi attualmente lo gestisce sia disposto a tornare supinamente nei ranghi. Ma se così non fosse, se realmente Grillo avesse deciso di abbandonare una squadra che gli appare moralmente degenerata, magari tentando di metterne in campo un’altra ancor più pura e onesta, vorrebbe dire che quest’ultimo assai poco ha compreso circa i pregi e i difetti della natura umana.

Aggiornato il 22 febbraio 2018 alle ore 11:44