Il Paese reale è stanco del terrore sanitario

Sbaglierò, ma si ha la sensazione che un numero crescente di cittadini ne abbiano abbastanza di una dittatura sanitaria che continua a spargere terrore a piene mani. Per quanto la martellante propaganda del giornale unico del virus non smetta un attimo di raccontare la favola nera di un contagio che viene rappresentato come una malattia gravissima, le evidenze di questi ultimi mesi stanno gradualmente rassicurando una popolazione tenuta in scacco per molti mesi.

Neppure l’escamotage, in voga in alcune Regioni filo-governative, di ricoverare tutti colori i quali manifestino più di 37,5 di febbre riesce a spaventare come in passato. Chiunque possegga un minimo di ragionevolezza, anche senza approfondire l’evoluzione di un agente patogeno che gli studi più recenti confermano molto meno aggressivo rispetto ad alcuni mesi addietro, si sta oramai rendendo conto non possiamo più permetterci di tenere ingessato il Paese reale, se vogliamo evitare il collasso dell’intero sistema.

In tal senso ancora una volta i clinici più in vista, in questa oscura fase della nostra storia repubblicana, ci richiamano al senso di responsabilità, facendo leva sulle evidenze dei numeri e dei riscontri scientifici. In particolare Matteo Bassetti, direttore della clinica malattie infettive del San Martino di Genova, si sta spendendo da tempo per contrastare l’autolesionistica narrazione del terrore. Venerdì scorso, intervenendo su La7 , ha duramente attaccato chi continua a truffare gli italiani, spacciando i contagi per la malattia, quando oramai la stragrande maggioranza di chi viene in contatto con il Sars-Cov-2 è asintomatico o paucisintomatico. Successivamente, sulla sua pagina Facebook, citando alcuni studi che sembrerebbero dimostrare che il virus stia realmente mutando in senso benigno, ha scritto: Ieri ci sono stati mille contagiati, per la maggioranza asintomatici con soli TRE decessi e una RIDUZIONE dei malati gravi. Ma a nessuno interessa dirlo.

 Sulla stessa linea il coraggioso Alberto Zangrillo, primario del reparto di rianimazione del San Raffaele nonché Prorettore della stessa Università, che è stato oggetto sui social di un tentativo di linciaggio virtuale ad opera di un’orda di catastrofisti per aver pubblicato una vignetta assai esemplificativa firmata da Ghisberto. In questa rappresentazione satirica c’è un uomo vestito di nero, circondato da pecore, che attraverso un altoparlante dichiara: “Ieri in Italia sono morte 4 persone per Covid. Terribile!” Di fronte a lui un altro personaggio ribatte: “Ieri in Italia sono morte anche 683 persone per malattie cardiocircolatorie e 483 per tumore! Questo è davvero terribile.”

Mi permetto di aggiungere che nel nostro Paese ogni anno si registrano ben 240mila decessi per patologie cardiocircolatorie (infarto ed ictus), in buona parte determinati da un cattivo stile di vita. Stile di vita che le eccessive misure di blocco adottate dall’improvvisato regime sanitario al potere non può che aver decisamente peggiorato. Tant’è che, secondo la società italiana di cardiologia, dall’inizio dell’epidemia la mortalità per infarto risulta in crescita del 30 per cento. Una vera e propria strage di cui qualcuno dovrà prima o poi assumersi la responsabilità. Ma per chi regge ancora le redini di questo disgraziato Paese questi morti non sembrano contare nulla.

Probabilmente si emanerà un decreto per derubricare tutte le tristi dipartite sotto la dizione Covid-19, dal momento che da quando si è diffuso il virus della paura sembra che non si muoia d’altro.

 

Aggiornato il 24 agosto 2020 alle ore 11:33