I conti non tornano caro Burioni

Roberto Burioni, l’uomo dei vaccini per antonomasia, continua in modo incessante a diffondere sui vari social il suo dogma, con l’evidente scopo di salvare l’umanità dall’estinzione a mezzo Covid-19: “Il vaccino funziona molto bene, evitando le forme più gravi e limitando i contagi. Si può discutere sul green pass (bontà sua), decisione politica. Ma è un fatto innegabile. Per fortuna”.

Così si è espresso recentemente su Twitter il virologo pesarese. Tuttavia, se i numeri contano ancora qualcosa in questo disgraziatissimo Paese, qualcosa sembra proprio non tornare nell’assioma di Burioni. Sospettando che da tempo questi unti del virus non ce la raccontano giusta, mi sono preso la briga di confrontare i bollettini ufficiali del settembre 2020 con quelli del settembre 2021. Ne è uscito un risultato a dir poco sorprendente. Se infatti nello scorso anno, in cui i vaccini non erano ancora disponibili, si registrava una media di 13,7 decessi al giorno, per un totale di 411 vittime, nello stesso periodo del 2021, con una percentuale di vaccinati che si attesta al 75 per cento, abbiamo contato quasi sessanta decessi al dì, per un totale di 1.705 vittime.

Dunque, se la matematica non è ancora divenuta una opinione politico-sanitaria, stiamo parlando di un aumento dei morti di oltre 4 volte, malgrado i miracolosi vaccini. A questo punto sarebbe interessante chiedere a Burioni e alla moltitudine dei suoi colleghi del terrore sanitario per quale misterioso arcano ci troviamo di fronte a una simile anomalia. Anomalia che non sembra poter essere ascritta alla presenza della famigerata variante Delta, visto tutti gli studi usciti finora dimostrano che essa sia più contagiosa ma non più letale. E non certamente in grado di far lievitare di 6 volte i decessi.

Ma non basta. Ammesso e concesso che i vaccini, come sostiene Burioni, evitano le forme più gravi della malattia e limitano i contagi, osservando i numeri sopracitati saremmo indotti a credere che, se ne fossimo sprovvisti come lo scorso anno, oggi conteremmo i decessi a migliaia. Insomma, ci troveremmo a fronteggiare una strage di proporzioni bibliche. Ergo, delle due l’una: o i vaccini non sono affatto così risolutivi, o si dimostra fondato il sospetto che in Italia la conta dei morti per Covid-19 risulta essere eufemisticamente approssimativa. Oppure tutte e due le cose. Tertium non datur.

Aggiornato il 05 ottobre 2021 alle ore 09:25