Obama vs Romney: Ohio e Florida decisivi

Mitt Romney è il candidato repubblicano alla Casa Bianca. Dopo sei mesi di battaglia nelle elezioni primarie, stato dopo stato, Romney ha conquistato, con le primarie del Texas, i 1144 delegati necessari a ottenere la nomination.

Solo da oggi, dunque, inizia la competizione fra Romney e Obama. Sarà uno scontro molto duro, secondo tutti gli osservatori, considerando che, già a cinque mesi dalle elezioni, il repubblicano ha rimontato nei sondaggi sul voto popolare ed ora appare a soli 2,4 punti di distanza dal presidente in carica. Ma attenzione a non confondere le elezioni americane con quelle dei sistemi presidenziali europei. Infatti gli Usa sono un Paese federale, in cui la vittoria si conquista con la maggioranza dei Grandi Elettori, non con il voto popolare. Ogni stato esprime un numero di Grandi Elettori pari alla somma dei suoi deputati e senatori. Se abbiamo una California che, da sola, ne esprime 55, stati più piccoli o meno popolati, come il Vermont e l'Alaska, ne possono eleggere solo 3 a testa. Non si tratta solo di conquistare la maggioranza degli stati, ma di quelli giusti. Quindi, teniamo pure un occhio sui sondaggi del voto popolare (pur sempre un indicatore di tendenza), ma due sui rilevamenti nei singoli stati. Ricordando che, nel 2000, il democratico Al Gore vinse la maggioranza del voto popolare, ma perse le elezioni.

Come appare la situazione, oggi come oggi? Decisamente a favore di Barack Obama, che può contare già sulla conquista, quasi certa, di 243 Grandi Elettori, contro i 170 su cui potrebbe plausibilmente contare Mitt Romney. Obama gode di un'ampia maggioranza di consensi nello stato più grande: la California (55 Grandi Elettori). Ha dalla sua quasi l'intera costa orientale: New York (29), Maine (4), Vermont (3), Massachusetts (11), Rhode Island (4), Connecticut (7), New Jersey (14), Pennsylvania (20), Delaware (3), Maryland (10) e Washington DC (3). È solido nel "suo" Illinois (20 Grandi Elettori) e in altri due importanti stati del Mid-West: il Michigan (16) e il Minnesota (10). Come se non bastasse, Obama ha consolidato la sua posizione anche sulla costa occidentale: oltre alla California, voterebbero per lui anche lo stato di Washington (12), l'Oregon (7) e il Nevada (6), dove, però, Romney può rimontare facendo leva sulle enclave dei suoi correligionari mormoni. Il presidente dovrebbe essere rieletto anche dalle lontane Hawaii (4) e da un unico stato del Sud, il New Mexico (5). È sicuramente uno schieramento impressionante, di fronte al quale Mitt Romney può opporre un unico grande Texas (con i suoi 38 Grandi Elettori) e una pletora di piccoli e/o spopolati stati del Sud, del MidWest e del West. La battaglia vera si concentrerà in nessuno degli stati fin qui nominati: tutti loro hanno già espresso una scelta ed è difficile che cambino schieramento di qui ai prossimi 5 mesi. La competizione elettorale si svolgerà soprattutto in quegli stati in cui i due candidati sono ancora testa-a-testa: l'Arizona (11), il Colorado (9), l'Iowa (6), il Missouri (10), il Wisconsin (10), la Virginia (13), la North Carolina (15), il New Hampshire (4), ma soprattutto l'Ohio (con i suoi 18 Grandi Elettori) e la Florida (29). È in questi ultimi due stati, nell'Ohio più filo-democratico e nella Florida più filo-repubblicana, che ne vedremo delle belle.

Aggiornato il 01 aprile 2017 alle ore 17:24