La protesta dimenticata a Sofia

I giovani di tutte le età da più di una settimana hanno invaso le piazze delle principali città della Bulgaria. Cortei di protesta pacifici si snodano per i grandi viali di Sofia. Inneggiano contro il governo, la corruzione della politica e il ruolo sempre più ingombrante della criminalità organizzata. È dal 14 giugno che il Paese è attraversato da ondate di protesta. Un movimento rumoroso ma che ha poca enfasi sulla stampa internazionale, quasi ad evidenziare il ruolo della Bulgaria come “Cenerentola d'Europa”. Finora non ci sono stati episodi di repressione da parte delle forze governative. Il presidente Rosen Plevneliev ha speso parole di solidarietà e sostegno per i giovani che animano le proteste.

“Terrò consultazioni permanenti con tutti i partiti - ha dichiarato - mi aspetto che ciascuno si assuma le proprie responsabilità”. L’ipotesi di un rapido ritorno alle urne non è per nulla scontata. Il movimento di protesta si chiama “Dance with me”, perché ДАНС è l'acronimo bulgaro di Dipartimento di sicurezza nazionale. La “danza” dei ragazzi bulgari ha già contagiato il popolo bulgaro. Del resto si tratta della nazione con il più basso reddito pro capite della Comunità Europea, in media 400 euro al mese. Dall'inizio dell'anno il costo per l'elettricità è raddoppiato, buona parte dello stipendio di un bulgaro se ne va per pagare luce e riscaldamento. La miseria della stragrande maggioranza della popolazione si rispecchia nell'ostentata opulenza di pochi oligarchi o dei boss mafiosi, che in parecchi casi, come in molti altri Stati dell'Est, provengono dai ranghi dello Stato, servizi segreti o forze di polizia. Ed è questo il motivo, non certo l'unico, per cui la nomina di Peevski a capo dei servizi di sicurezza ha scatenato un’ondata di rabbia che sembra non volersi arrestare.

Aggiornato il 01 aprile 2017 alle ore 17:47