Il punto sull’Isis   in un convegno

Nei giorni scorsi ho partecipato in Comune a Bolzano ad un interessante incontro sull'Isis organizzato dalle comunità islamiche locali e associazioni affini. Devo dire che ho riflettuto fino ad oggi sulle parole dei relatori e bisogna rendere loro atto della forte e inequivocabile presa di distanza e ferma condanna rispetto allo Stato islamico, alle organizzazioni terroristiche di simile natura e alle loro barbare azioni. Da elogiare anche la volontà di far conoscere e far comprendere un islam diverso, quello cosiddetto moderato e pacifico che certamente loro rappresentano e probabilmente di cui sono interpreti la maggior parte dei mussulmani nel mondo, da definire non moderati, ma pacifici. Ci sono però altri elementi di non secondaria importanza che chi analizza il problema dei fondamentalisti e dei terroristi islamici deve affrontare.

Parlo dell'analisi delle cause della nascita di questi movimenti, in particolare dell'Isis, della loro natura e delle possibili soluzioni al problema. Aspetti che durante la conferenza sono stati affrontati superficialmente e con rapidità, ma soprattutto ai quali sono state date delle risposte che mi lasciano perplesso, se non preoccupato. Pare infatti che i relatori abbiano individuato come cause delle politiche occidentali sbagliate nelle regioni interessate ed in particolare in Medio Oriente. Possono davvero questi esperti di Islam attribuire le colpe della nascita di devianze, comunque appartenenti alla loro religione, alle strategie politiche di noi occidentali? Sicuramente noi abbiamo fatto gravi errori e non sempre in buona fede, come voler portare la democrazia in Paesi oggi ingovernabili e incontrollati, ma se nascono movimenti estremisti e violenti all'interno dell'Islam non è certamente e direttamente imputabile agli Stati Uniti ed ai suoi alleati. Le cause vanno cercate altrove. Esistono pezze d'appoggio per questi criminali nella dottrina islamica e nel Corano? Purtroppo esistono eccome e se anche l'islam come tutte le religioni professa generalmente la pace, il profeta Maometto ha preso parte a decine di guerre ed in diversi versetti del Corano predica la violenza senza esitazioni e cita centinaia di volte parole come jihad, violenza, sharia, infedeli e molte altre.

Dopo che i relatori della conferenza hanno letto versetti del Corano che parlano di pace mi sono chiesto per un momento se davvero l'islam fosse una religione di pace come lo sono cristianesimo o ebraismo, e sempre nel Corano ho trovato la risposta. Quelle parole di pace si riferivano alla pace nell'islam e tra i mussulmani, non di certo a una pace universale anche con gli "infedeli". La pace è centrale solo nei tempi di pace e nell'islam. Cito alcuni versetti contenuti in alcune parti del Corano, nella versione tradotta in francese e poi in italiano e accettata dalle Comunità islamiche europee. [Corano 2:91] “Uccideteli ovunque li incontriate, e scacciateli da dove vi hanno scacciati: la persecuzione è peggiore dell’omicidio. Ma non attaccateli vicino alla Santa Moschea, fino a che essi non vi abbiano aggredito. Se vi assalgono, uccideteli. Questa è la ricompensa dei miscredenti”. [Corano 4:89] “Vorrebbero che foste miscredenti come lo sono loro e allora sareste tutti uguali. Non sceglietevi amici tra loro, finché non emigrano per la causa di Allah. Ma se vi volgono le spalle, allora afferrateli e uccideteli ovunque li troviate. Non sceglietevi tra loro né amici, né alleati”. [Corano 4:91] “Altri ne troverete che vogliono essere in buoni rapporti con voi e con la loro gente. Ogni volta che hanno occasione di sedizione, vi si precipitano. Se non si mantengono neutrali, se non vi offrono la pace e non abbassano le armi, afferrateli e uccideteli ovunque li incontriate. Vi abbiamo dato su di loro evidente potere”. [Corano 5:33] “La ricompensa di coloro che fanno la guerra ad Allah e al Suo Messaggero e che seminano la corruzione sulla terra è che siano uccisi o crocifissi, che siano loro tagliate la mano e la gamba da lati opposti o che siano esiliati sulla terra: ecco l’ignominia che li toccherà in questa vita; nell’altra vita avranno castigo immenso”. [Corano 8:12] “E quando il tuo Signore ispirò agli angeli: “Invero sono con voi: rafforzate coloro che credono. Getterò il terrore nei cuori dei miscredenti: colpiteli tra capo e collo [decapitateli], colpiteli su tutte le falangi!”.

Infine, come chiunque abbia letto può constatare, oltre a non essere una religione di pace l'islam è anche una religione di odio: [Corano 5:51] “O voi che credete, non sceglietevi per alleati i giudei e i nazareni [versione francese: “… gli ebrei e i cristiani”], essi sono alleati gli uni degli altri. E chi li sceglie come alleati è uno di loro. In verità Allah non guida un popolo di ingiusti.” [Corano 9:30] “Dicono i giudei: “Esdra è figlio di Allah”; e i nazareni dicono: “Il Messia è figlio di Allah”. Questo è ciò che esce dalle loro bocche. Ripetono le parole di quanti già prima di loro furono miscredenti. Li annienti Allah. Quanto sono fuorviati!” È ovvio che chi vuole seguire nella vita questi versetti e veda come invasioni i nostri interventi di pace non possa che praticare quel che pratica oggi l'Isis, la guerra all'infedele, questo indipendentemente da ragioni geopolitiche o economiche.

Concludo, senza dover fare ulteriori considerazioni nel merito perché le sacre scritture islamiche parlano chiarissimo. La soluzione a tutto questo qual è? Come proponeva l'imam di Trento istituire un tavolo di pace con i terroristi oppure sostenere le politiche dell'Iran, visto che ascoltare il suo discorso o quello che ho sentito pronunciare all'Onu dal presidente iraniano non è stato molto diverso? Non credo. Allora, cari imam, cari fratelli musulmani, potete confermare che l'Islam sia in assoluto una religione di pace e che l'Isis non sia di fatto un problema (anche) religioso? Io credo di no e vi chiedo se avete intenzione di promuovere attraverso i vostri leader religiosi una seria riforma della vostra stessa religione, come cristiani ed ebrei hanno già fatto da decenni. Potreste farlo magari proprio rigettando quei versetti che richiamano alla guerra santa, all'odio e alle violenze, probabilmente scritti in tempo di guerra e che oggi andrebbero depotenziati e rigettati. Potreste affermare che l'islam va vissuto nella quotidianità, ma che i tempi sono cambiati e che una secolarizzazione è necessaria, che Paesi come l'Iran non possono essere esempi oggi. Dovete capire che noi "infedeli" siamo fieri di essere tali nell'accezione coranica e non lasceremo mai compiere quelle "missioni" coraniche oggi promosse dall'Isis, da Al-Qaida, da Hamas ed altri.

Se intenderete combattere in questi termini il terrorismo e con forza ogni forma di estremismo dall'Italia all'oriente, partendo proprio da una seria riforma teologica, noi "occidentali" saremo di certo tra i vostri più ferventi sostenitori. Ora però vi chiediamo di smettere di mentire e di usare palliativi con noi. Finché non avrete fatto questo fondamentale lavoro e non allontanerete chi anche in Europa, in Italia e purtroppo in Alto Adige tra di voi plaude timidamente alle guerre sante, all'antisemitismo, all'anticristianesimo e alle violenze, non avrete fino in fondo la nostra comprensione e nemmeno avrete la nostra totale fiducia. Il tempo delle scuse è finito, com'è finita la nostra fiducia gratuita. Il mio miglior augurio è che la pace sia con tutti noi!

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 18:51