M-346, addestramento  al volo italo-polacco

Che la scuola di addestramento al volo per piloti militari di Galatina-Lecce fosse un centro di eccellenza delle forze armate italiane non è una novità. E nemmeno per la stampa internazionale. In funzione dal 1946 con più di un milione di ore di volo ed uno stuolo di piloti militari ed istruttori brevettati, tra cui 800 stranieri, l’aeroporto militare di Galatina venne istituito da Italo Balbo nel 1931 come “Campo di Fortuna” e intitolato al Tenente pilota Fortunato Cesari, Medaglia d’oro al valor militare.

La novità è semmai che se ne sia occupata con enfasi la stampa polacca. E questo con almeno due recentissimi articoli comparsi a breve scadenza, uno sull’autorevole quotidiano Rzeczpospolita e l’altro sulla non meno autorevole rivista militare Defence 24. Il tutto non è casuale, dal momento che i piloti militari polacchi saranno formati nell’Accademia delle Forze Aeree di Dęblin, con parte del know-how e dell’addestramento basilare nell’aeroporto militare pugliese di Galatina.

La circostanza è meglio chiarita (ma solo ai non addetti ai lavori) dal fatto che il velivolo su cui si effettuerà l’addestramento è l’M-346 Master prodotto dall’italiana Alenia-Aermacchi, di cui la Polonia si è dotata acquistandone otto esemplari che già sono configurati con la livrea biancorossa dell’aviazione militare polacca. I polacchi sono molto orgogliosi della scelta compiuta con l’acquisto degli aerei italiani. A Dęblin, il rettore dell’Accademia delle Forze aeree polacche, il generale Jan Rajchel, in un’intervista a Michał Płocinski sul quotidiano nazionale di Varsavia, ha detto che aver comprato gli aerei italiani è stata “certamente la migliore delle scelte possibili”.

Dalla seguitissima rivista militare sopracitata è anche chiarito che il ciclo completo di formazione si concluderà nella scuola di addestramento pugliese. Segnale questo del saldo e più che positivo legame tra Italia e Polonia, che punta a corroborare oltremodo i già forti vincoli diplomatici, industriali e culturali tra i due Paesi.

Ma il generale Rajchel si spinge anche oltre e, rispondendo a una domanda precisa sulla possibilità di sedimentare a Dęblin un centro mondiale di addestramento per piloti, non esclude l’ipotesi. Di certo si sa che hanno mostrato interesse a seguire il programma di addestramento polacco-italiano anche altri Paesi come la Francia, la Germania, la Romania e la Bulgaria. Secondo Rajchel, questa ipotesi che sicuramente offre il vantaggio di costare meno della formazione effettuata negli Stati Uniti o in Inghilterra necessita di un forte ed adeguato processo decisionale politico, “almeno al livello di ministero della Difesa”. In effetti i piloti che uscirebbero formati da questa scuola binazionale sono gli stessi che nei rispettivi Paesi già hanno in dotazione aerei avanzati come gli Eurofighter Typhoon, gli F-16 e gli F-35, non però in versione biposto.

A ben vedere, su tale questione, sia i ministri della Difesa di Polonia e Italia, Tomasz Siemoniak e Roberta Pinotti, il loro lavoro lo hanno sin qui egregiamente svolto. Molto rimane da vedere quale sarà l’orientamento che almeno in Polonia vorrà imprimere all’intera vicenda il neo-insediato Presidente della Repubblica, Andrzej Duda (nella foto). Cioè a dire la suprema figura costituzionale di riferimento eletta dal popolo per le Forze armate (testualmente: Zwierzchnik Sił Zbrojnych).

 

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 19:02