Azerbaijan Rural  Investment Project

Un immenso lavoro tentano di compiere ogni anno le organizzazioni per la promozione di sviluppo sostenibile e democratico, capirne le funzioni aiuterebbe ad approfondire i complessi fenomeni socio economici tipici di numerose regioni del nostro globo. L’Azerbaijan Rural Investment Project è un un’agenzia pubblica che segue i progetti di sviluppo della World Bank nelle comunità locali dell’Azerbaijan meno sviluppate attraverso l'incentivo ad una agricoltura moderna e allo sviluppo delle infrastrutture. Anche il giovane Edoardo Panichi, presidente dell’associazione europea Scambio Culturale Italia-Azerbaijan, sta seguendo come “studente” il lavoro dell’agenzia. Per comprendere meglio tale progettualità ne parliamo con Subham Askerov, direttore dell’Azerbaijan Rural Investment Project che collabora con il ministero dell’Agricoltura dell’Azerbagian.

Può descriverci la sua esperienza?

La mia esperienza con Azrip parte 12 anni fa. Quando si comincio il nostro lavoro, lo sviluppo rurale era portato avanti solo da Ngo, quali Save the Children, Mercy Corps e altre ancora. Questi progetti erano piccoli e poco ambiziosi e non coprivano vaste aree rurali dove invece c’era un disperato bisogno di intervento. Fin dall’inizio invece, Azrip dette nuova vita, nuove energie, nuova linfa vitale allo sviluppo creando progetti di ampio respiro. Dal 2013 inoltre, grazie alle grandi riforme nel ministero dell’Agricoltura, Azrip ha ancora di più ampliato il proprio raggio d’azione. In questi ultimi tre anni, il progetto ha coperto più di 800 comunità e ha creato innumerevoli infrastrutture per le comunità, ma soprattutto, sono fiero di poter affermare che Azrip ha dato una forte lezione di “learn by doing”, dando gli strumenti necessari per uno sviluppo indipendente alle comunità interessate.

L’obiettivo del progetto è ambizioso. Ci può descrivere cosa ci si aspetta, le finalità e le maggiori difficoltà fin ad ora riscontrate?

L’obiettivo principale è dare finanziamenti a progetti di sviluppo rurale e insegnare alle stesse comunità i mezzi tecnici e manageriali per poter gestire futuri progetti, in maniera indipendente. Ma nel futuro ci riserviamo un nuovo grande obbiettivo, quello di dare alle comunità un impulso nella creazione di nuove attività economiche, in maniera non solo da coprire le loro necessità, ma di creare un valore aggiunto e innalzare il loro tenore di vita. La nuova fase, la “income generation phase”, partirà dall’inizio del 2017 e siamo positivi di poterla gestire con tutto il nostro bagaglio di esperienze maturato fin qua. Per quanto invece riguarda le difficoltà, il maggiore punto di frizione è quello della “proprietà”. Assegnare i nuovi beni infatti, risulta spesso difficile e crea delle frizioni interne. Per evitare questo, stiamo sviluppando un metodo - cooperativo - in cui i progetti finali sono assegnati “alla comunità” e rimangono di proprietà della comunità stessa, gestita in maniera democratica e a rotazione nei propri vertici di gestione. Questa sarà la grande sfida futura di Azrip.

Il progetto dell’Azerbaijan Rural Investment fornisce alle comunità le risorse manageriali, finanziarie e tecniche necessarie per gestire i loro progetti all’interno della stessa comunità. Puoi, brevemente, riportarci un esempio di tale progettualità?

Azrip prima di tutto identifica le comunità che hanno potenziale per avere un progetto approvato. Ci sono diversi criteri per ottenere un finanziamento da Azrip. Le comunità possono prendere visione di questi criteri all’ufficio locale più vicino. I nostri uffici sono posti in sei zone differenti, in maniera da coprire efficientemente tutto il territorio nazionale. Azrip poi fa un primo incontro formativo in un villaggio. In questo incontro, secondo i criteri della nostra istituzione, almeno una persona per famiglia deve essere presente. Normalmente vi sono circa 150-250 persone. La comunità deve eleggere il loro gruppo di implementazione del progetto (tipo manager), composto da 7-10 membri e deve anche essere incluso un rappresentante del consiglio municipale. Azrip comincia poi la mobilitazione e dà gli strumenti necessari alla comunità per creare e gestire il progetto in maniera autonoma. Alla fine della fase di insegnamento, la comunità passa alla richiesta di finanziamenti e, se la commissione Azrip, ritiene la domanda conforme alle regole, il progetto viene finanziato, in 4 distinte tranche, a seconda anche dei report presentanti. Una volta che il progetto è concluso, Azrip aiuta ad organizzare la cerimonia di apertura, uno strumento potentissimo motivazionale della comunità e di pubblicità.

Attualmente quale è stato il più bel progetto a cui avete lavorato?

Sicuramente il primo progetto di “income generation” mai affrontato da Azrip. Questo progetto ci fu richiesto da una comunità di 2500 persone che, per via della scarsa purificazione dell’acqua, aveva un grandissimo numero di bambini con problemi renali. La comunità ci chiese di finanziare un impianto di purificazione. Seguimmo la comunità e insegnammo a ricercare i migliori fra i fornitori di tale servizio a livello internazionale per l’assegnazione della realizzazione del progetto. Il tender fu vinto da un’azienda degli Usa che creò un impianto adatto ad una comunità di 10mila persone. La comunità, rendendosi conto dell’opportunità, comincio ad imbottigliare l’acqua in eccesso e a venderla a comunità vicine. Questo è il più bell’esempio di come da una necessità, con gli strumenti adatti, si possa ricavare anche un valore aggiunto, a vantaggio della comunità e di tutti.

Tale progettualità di sostegno economico potrebbe essere un esempio per altri paesi del mondo caucasico e che vantaggi concreti potrebbe produrre?

Assolutamente sì. Molti Paesi potrebbero applicare questa esperienza, e dicendo questo non intendo solo Paesi non sviluppati, ma anche gli stessi Paesi più avanzati, potrebbero applicare questa esperienza per una migliore gestione dell’economia agricola.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 18:59