Le preoccupanti condizioni sociali e alimentari in Africa orientale

Il Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite (Wfp) ha ridotto l’assistenza alimentare ed economica nei confronti dei rifugiati in Africa orientale. Il calo degli aiuti è calcolato intorno al 30 per cento. Oltre 2,7 milioni di rifugiati in Etiopia, Uganda, Kenya, Sud Sudan e Gibuti sono coinvolti in tali politiche di assistenza e tale riduzione sta incidendo sulla vita di questi esseri umani così come la pandemia sanitaria da Coronavirus. Per il direttore regionale del Programma Alimentare in Africa Orientale, Michael Dunford, “i rifugiati sono particolarmente vulnerabili alla diffusione del Coronavirus poiché ammassati in campi inadeguati, servizi sanitari carenti e accesso non garantito all’acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari”. Inoltre, in Etiopia, Kenya, Sud Sudan e Uganda, la carenza di fondi che ha caratterizzato il Programma alimentare mondiale non ha garantito la fornitura di cibo per numerosi bambini così come non si è riusciti a garantire il diritto all’istruzione anche con modalità di formazione da remoto.

L’Agenzia delle Nazioni Unite ha bisogno di circa 323 milioni di dollari per fronteggiare la situazione in Africa Orientale nel corso dei prossimi sei mesi, un bilancio economico in rialzo del 22 per cento rispetto allo stesso periodo del 2019. Inoltre, le chiusure scolastiche prolungate espongono i bambini ad abusi e a problematiche sociali importanti quali le gravidanze adolescenziali, gli abusi sessuali, i matrimoni precoci, la violenza domestica, il lavoro minorile e la dispersione scolastica, eliminando in un sol colpo tutte le vittorie sociali che si erano raggiunte nel corso degli ultimi anni. In tale contesto a soffrire di più sono le donne e le ragazze rifugiate che sono maggiormente a rischio per lo sfruttamento sessuale e per il pericolo di abusi, senza dimenticare che molte sono costrette a guadagnare con la prostituzione per riuscire ad avere accesso economico ad alimenti e a beni di prima necessità.

L’Agenzia delle Nazioni Unite sofferma la propria attenzione anche sui rischi che stanno correndo i bambini non accompagnati, le persone diversamente abili e le famiglie separate dai conflitti. Ad eccezione del Ruanda, la mancanza di fondi dell’Agenzia alimentare mondiale delle Nazioni Unite sta generando una spirale pericolosa per la vita delle moltissime persone che vivono in tali contesti geografici, una situazione che la comunità internazionale deve affrontare e risolvere anche per evitare l’emergere di nuovi conflitti e disastri sociali dopo l’emergenza da pandemia sanitaria. La situazione in Africa Orientale risulta preoccupante anche per i contesti geografici vicini.

Le restrizioni al commercio transfrontaliero hanno creato impedimenti alla libera circolazione di prodotti alimentari tra un Paese e l’altro della regione. I Paesi dell’Africa occidentale e centrale hanno un deficit di produzione alimentare e dipendono dalle importazioni di cibo per poter nutrire le loro popolazioni. Ciò riguarda in particolare il riso, la cui produzione locale copre poco più del 50 per cento del fabbisogno regionale. Le restrizioni all’importazione e all’esportazione sono quindi le principali preoccupazioni, poiché si stanno già osservando riduzioni a breve termine delle esportazioni di riso nell’Africa subsahariana. Tuttavia, la crisi offre l’occasione di ripensare le politiche economiche e commerciali dei Paesi della regione.

Le strutture regionali devono ripensare le politiche agricole nazionali per l’istituzione di un sistema alimentare più resiliente al fine di risolvere in modo sostenibile i problemi endemici della carestia, della malnutrizione e prepararsi meglio alle crisi future. Quello che viene registrato è il crescente stato di insicurezza alimentare acuta che si verifica quando sussiste l’impossibilità di consumare cibo sufficiente, esponendo una persona a pericolo immediato. Ripensare le politiche alimentari nel continente africano è la chiave di volta per i cambiamenti futuri.

Aggiornato il 02 settembre 2020 alle ore 12:31