Biden blocca gli investimenti petroliferi in Artico voluti da Trump

Il Presidente Biden sta puntando ad un radicale cambiamento delle politiche energetiche degli Stati Uniti d’America, a partire dalle dinamiche nel nord del mondo e in Alaska. Il Department of Interior degli Usa ha cancellato i contratti voluti da Trump negli ultimi giorni del suo mandato alla Casa Bianca, imponendo protezioni ambientali per l’area ubicata all’interno dell’Alaska National Petroleum Reserve, che riguarda oltre 51.000 chilometri quadrati di territorio. Nel complesso, l’Arctic National Wildlife Refuge si estende per circa 78.000 chilometri quadrati e ospita orsi polari, lupi, caribù e oltre 200 specie di uccelli. Il territorio è considerato sacro dai Kutchin, un gruppo aborigeno del Nord America. Il governatore dell’Alaska, il repubblicano Mike Dunleavy, ha condannato le mosse di Biden e ha minacciato azioni legali. Paradossalmente, alcuni rappresentanti alla Camera hanno anche sottolineato che questa azione potrebbe colpire le comunità indigene locali, che beneficiano indirettamente degli investimenti petroliferi.

“Fin dal primo giorno ho realizzato l’agenda sul clima e sulla conservazione più ambiziosa nella storia del nostro Paese – ha detto Biden – ma c’è ancora molto da fare e la mia amministrazione continuerà a intraprendere azioni coraggiose per far fronte all’urgenza della crisi climatica e proteggere le nostre terre e le nostre acque per le generazioni a venire”.

Inoltre, gli Stati Uniti, dopo lunghi anni di osservazione dell’Artico hanno deciso di investire e dedicare una maggiore attenzione all’area artica, grazie alla nomina di Michael Sfraga come nuovo ambasciatore artico degli USA. Dopo l’annuncio della creazione della figura, lo scorso agosto 2022, l’Amministrazione Biden ha dato seguito a quella volontà, espressa già da Washington l’anno precedente. La nuova posizione istituzionale, creata per decisione diretta della Casa Bianca, va a elevare l’attenzione statunitense per la regione, superando il mandato biennale di James DeHart, che, nominato coordinatore artico per il Dipartimento di Stato nel luglio 2020, ha poi terminato l’incarico senza un rinnovo.

Nel frattempo, alcuni reparti dell’esercito USA hanno passato circa due settimane in Lapponia finlandese per un addestramento specifico con le rigide temperature artiche. Quasi 300 effettivi sono stati addestrati dalla particolare “Brigata Jaeger” dell’esercito finlandese, specializzata nel combattimento “artico”.   L’Alaska è da decenni al centro della contesa politico-ambientale, affare spinoso complicato anche dalla posizione dei nativi, che vivono dei proventi delle estrazioni e che risultano divisi tra coloro che vogliono una tutela totale dell’ambiente e del territorio artico e una parte di nativi che vuole incrementare l’estrazione degli idrocarburi per usufruire di ulteriori finanziamenti e sovvenzioni dal governo centrale.

 

 

Aggiornato il 23 settembre 2023 alle ore 10:23