L’innovazione e la ricerca scientifica siano i pilastri del nuovo anno

La voglia di ripartire è tanta come la consapevolezza che il nostro mondo è mutato e che nuovi scenari innovativi, sostenibili e tecnologici rappresentano l’orizzonte per sconfiggere povertà, pestilenze, virus e degenerazione sociale. Da fine gennaio, le università e i centri di ricerca potranno richiedere contributi per rafforzare la filiera italiana della ricerca e dell’innovazione, in collaborazione con società private e aziende. I temi al centro dei tre bandi per sostenere la ricerca in filiera, che il ministero dell’Università e della Ricerca ha recentemente lanciato, possono avvalersi di un budget di poco inferiore ai cinque miliardi a valere sul Recovery plan.

Tra le missioni del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) redatto dal Governo Draghi, ritroviamo importanti misure volte ad incentivare gli investimenti in ricerca, sviluppo e innovazione in Italia. L’emergenza sanitaria ha definitivamente affermato l’importanza della ricerca per il benessere dell’esistenza sociale ed economica di una comunità e le istituzioni italiane vogliono porre al centro i giovani, affrontando uno dei temi strutturali più importanti per rilanciare la crescita potenziale, la produttività, l’inclusione sociale e la capacità di adattamento alle sfide tecnologiche e ambientali del futuro. La sfida che attende le istituzioni nazionali sarà quella di riuscire a garantire le competenze e le capacità necessarie all’evoluzione digitale e innovativa dell’intero tessuto economico, intervenendo sui percorsi scolastici e universitari degli studenti e dei giovani professionisti.

Una visione contemporanea del diritto allo studio per accrescere le competenze della nostra attualità e far emergere la capacità delle famiglie di investire nell’acquisizione di competenze avanzate. L’importanza di lavorare anche per un sostanziale rafforzamento dei sistemi di ricerca di base e applicata e per i nuovi strumenti per il trasferimento tecnologico sono priorità da affrontare nel corso del nuovo anno, priorità non più rinviabili. I centri di ricerca possono sostenere il tessuto economico nazionale riuscendo a centrare l’obiettivo del rafforzamento e del completamento della filiera del processo della ricerca e dell’innovazione, potenziando i meccanismi di trasferimento tecnologico, incoraggiando l’uso sistemico dei risultati della ricerca da parte del tessuto produttivo, sostenendo la diffusione di un approccio trasformativo all’innovazione, anche attraverso la mobilitazione di competenze e capitali privati e l’introduzione di modelli gestionali innovativi e sostenibili. Finanziamenti per impianti, risorse, progettualità e relativi servizi usati dalla comunità scientifica per compiere ricerche in più discipline, rafforzare un importante elemento di competitività della ricerca nazionale ed europea, scrivere un nuovo sistema economico e un nuovo tessuto sociale che sia caratterizzato da una dimensione più umana, sostenibile e innovativa.

Aggiornato il 04 gennaio 2022 alle ore 11:17