Siamo energia, possiamo cambiare molto rapidamente

La fonte dell’energia è dentro di noi e intorno a noi. È un po’ come per le onde radio che sono sempre presenti nell’etere: bisogna sapere come riceverle per usufruirne, ovvero accendere la radio e sintonizzarsi sulla frequenza desiderata.

Il nostro sistema energetico è come un apparecchio radio, bisogna che sia aperto e sintonizzato, in equilibrio. Equilibrare il nostro campo energetico distribuisce energia ai vari sistemi del nostro organismo. Noi immettiamo energia mangiando ma molto di più attraverso il campo energetico che ci circonda. Avete mai notato che nelle giornate di sole abbiamo più energie di quando il cielo è nuvoloso? È perché il sole carica l’energia presente nell’aria, che poi noi assorbiamo attraverso il sistema energetico.

In Occidente guardiamo più al corpo fisico ma giapponesi, cinesi e indiani pongono attenzione all’assorbimento dell’energia per la salute. I loro metodi di prevenzione e mantenimento della salute – e di guarigione della malattia – si fondano sulla conoscenza dei campi energetici vitali. I nostri ricevitori di energia – i chakra indiani – sono simili ai vortici che girando ad altissima velocità risucchiano energia, proprio come mulinelli, e la immettono nel corpo per convogliarla ai vari organi lungo determinare linee di energia che percorrono i nostri corpi.

Quando il nostro campo energetico non è in equilibrio, i nostri organi non ricevono l’energia di cui necessitano e con il tempo possono subire infezioni o altri disturbi fisici. È più complesso di come lo scrivo qui, ma quando, ad esempio, abbiamo situazioni di stress, le nostre reazioni distorcono il nostro campo energetico facendo defluire energia sana dagli organi e facendovi affluire energia malata. Riequilibrando l’energia affluisce bene ai vari organi e riemerge la salute.

Molti terapeuti sostengono che chi è in presenza di disturbi al pancreas, organo che svolge un ruolo importante nell’assorbimento degli zuccheri, ha sempre problemi connessi alla dolcezza in altri campi della sua vita. Chi ha problemi ad assorbire sostanze dolci nell’organismo, ha difficoltà ad accettare la dolcezza nella vita, per esempio nei rapporti affettivi. Se il campo energetico, cioè, ha difficoltà a metabolizzare una determinata frequenza (della dolcezza), ha problemi a metabolizzarla in ogni aspetto del suo campo, a tutti i livelli. E questo è destinato a produrre un malessere collegato come un filo a tanti altri malesseri che percorrono l’intera trama della vita.

Avete mal di schiena? In quali cose avete la tendenza a ritrarvi o a rinunciare? Le gambe deboli? Si tratta di soggetti in genere non in grado di difendersi o che, in molti casi, non si guadagnano da vivere. Difficoltà ad assimilare il cibo? Bisogna domandarsi quale altro nutrimento si fa fatica a digerire. Tiroide? Bisogna chiedersi come si regolano le proprie energie nella vita quotidiana. Il fegato? Ha a che fare con il nostro stile di vita. Se è pigro, è pigra anche la persona nella vita.

Il nostro campo energetico può essere compreso meglio, vedendolo in termini di bande di frequenza. Tutte le frequenze sono connesse tra loro come i suoni armonici in musica. Sballata una, è disarmonico. I campi energetici – campi universali di salute – sono a disposizione di tutti. Servono non soltanto per la salute fisica ma anche per quella emotiva, mentale e spirituale. Non è solo un fatto fisico ma coinvolge tutti gli aspetti della vita collegati ai nostri organi. Tutte le cose sono collegate tra loro, perché tutte le frequenze sono connesse tra loro. Così una ulcera prodotta da una iperacidità – che a sua volta è dovuta al modo in cui si reagisce alle tensioni – non riguarda soltanto la digestione e il rapporto con il cibo, ma è indice di probabili tensioni in tutti i settori della vita in cui si “digerisce” qualcosa. Si può, ad esempio, avere difficoltà a ricevere ciò che danno gli altri e ad esserne contenti. Gli aspetti fisici, emotivi, mentali e spirituali di noi esseri umani sono un tutt’uno.

Alla base di ciò vi è la mente che dá luogo alla materia. Non viceversa, come ha ritenuto sinora il modello meccanicistico (la materia dà luogo alla mente). Per capire ciò, bisogna richiamare l’ologramma quale sistema di comprensione di cosa siamo e come “funzioniamo”. “I concetti dualistici come quello di mente/materia sono falsi. La realtà comprende tutto ed è interdipendente”. Così ha scritto Alfred North Whitehead, matematico e filosofo, nel 1929. Tutte le cose sono in relazione le une con le altre, compresi i nostri sensi. Karl Lashley lo stesso anno pubblicava le sue ricerche sul cervello umano, dimostrando che la memoria non è legata a un punto particolare del cervello ma appare distribuita nell’intero cervello, probabilmente come campo energetico. Nel 1947 Dennis Gabor elaborò certe equazioni per descrivere una fotografia tridimensionale da lui chiamata “olografia”.

Il primo ologramma fu costruito da Emmett Leith e Juris Upatniecks nel 1965 per mezzo del laser. Nel 1969 Karl Pribram, fisiologo del cervello, affermò che l’ologramma si prestava perfettamente come modello per illustrare i processi cerebrali. Nel 1971 David Bohm, fisico che aveva collaborato con Albert Einstein, affermò che l’universo è probabilmente olografico. Non solo il nostro cervello umano funziona come un ologramma ma esso legge e collega informazioni provenienti da un universo olografico. La realtà di base, cioè, è la sigla energetica che il cervello capta attraverso i sensi e che poi interpreta. Un ologramma è la proiezione di un’immagine tridimensionale a partire apparentemente dal nulla; spostandosi attorno all’immagine, se ne vedono le diverse facce. Quello che si intende dire con ciò è che la realtà vera è come l’energia dei raggi laser, la quale trasmette l’informazione, mentre ciò che percepiamo come realtà è analogo all’immagine tridimensionale dell’oggetto – la mela – proiettato nello spazio.

La realtà vera, dunque, va individuata nell’energia che i nostri sensi captano, non negli oggetti che definiamo come reali. Il nostro cervello agisce come l’ologramma che proietta la vera realtà dei raggi di energia, creando una mela illusoria. Servendosi dei cinque sensi, esso capta il campo energetico di ciò su cui portiamo l’attenzione in un dato momento, e lo traduce in un oggetto. In altre parole, l’oggetto che percepiamo rappresenta la realtà secondaria, non è che la sigla della realtà più profonda – i raggi di energia – dalla quale proviene la proiezione dell’oggetto. Tutti i nostri sensi concorrono a creare l’illusione del mondo che ci circonda, come le casse acustiche stereofoniche creano l’impressione che il suono provenga dal centro della stanza, o le cuffie danno la sensazione che la musica scaturisca dalla nostra testa.

L’ologramma spiega il nostro campo energetico umano: la realtà di base è l’energia. Penetrando, c’è il livello dell’intenzione che deriva dalla nostra coscienza, su cui si basa il nostro flusso energetico. Penetrando ancora si trova l’essenza, il fondamento di ogni realtà. Da ciò si deduce che i fattori che determinano maggiormente lo stato di salute o di malattia sono la nostra coscienza espressa come intenzione, e l’energia che deriva da essa. In altre parole, le nostre intenzioni – coscienti e inconsce – ed il modo in cui si esprimono nei nostri pensieri, sentimenti e atti, sono assolutamente determinanti per quanto riguarda la salute. Ogni disturbo fisico non è che la manifestazione sul piano fisico della vera malattia che va individuata nella coscienza. È la coscienza a creare le basi della manifestazione della malattia sul piano materiale. Noi non solo creiamo la nostra realtà ma anche la nostra esperienza di quella realtà, compresa l’esperienza della salute e della malattia. In sostanza, siamo potentissimi – senza saperlo e non sapendo gestirlo – siamo in grado di creare da noi stessi la nostra esperienza della realtà. Cioè, abbiamo in noi la potenza che ci consente di scoprire come si è creata l’esperienza, di cambiare il nostro approccio e di creare un’esperienza diversa e più bella.

Aggiornato il 31 ottobre 2022 alle ore 10:07