Italia, il lato migliore    nel “South” degli Usa

Chi conosce l’America superficialmente non immaginerebbe mai quanto interesse ci sia nel sud degli Stati Uniti per l’Italia, ma soprattutto quante cose interessanti per noi che viviamo nello stivale succedano in quell’area, con un punto focale in Texas, Stato tra i più ricchi e in crescita da ogni punto di vista.

Il prossimo 6 dicembre, ad esempio, si terrà a Houston la decima edizione della Conferenza dei ricercatori italiani nel mondo: un importantissimo appuntamento pieno di personalità e contenuti che rendono onore al nostro Paese. Parliamo di questo e dell’Italia nel sud degli Stati Uniti con il nuovo Console Generale Italiano per questa circoscrizione consolare, Elena Sgarbi, che rinnova la bella tradizione che vede l’Italia rappresentata istituzionalmente negli Stati Uniti da bravi e giovani diplomatici, perfettamente in grado di interpretare il ruolo fondamentale che hanno nei rapporti tra l’Italia e le aree oggetto dei diversi Consolati.

Console Sgarbi, lei è da poco stata nominata Console Generale Italiano a Houston: il territorio di sua competenza comprende oltre al Texas anche la Louisiana, l’Oklahoma e l’Arkansas. Qual è l’impressione di queste prime settimane?

Ovviamente in poche settimane non ci si può fare un’idea precisa e completa di dove ci si trova. Certamente l’impressione che ho ricevuto fin dal primo istante è stata estremamente positiva: quella della circoscrizione consolare di Houston, e in particolare quella del Texas, è una realtà molto, molto dinamica, piena di energia, dove si respira entusiasmo e fiducia nel futuro. Un luogo dove ovunque si guardi si nota che sono avviate nuove costruzioni; dove ogni giorno arrivano migliaia di lavoratori da ogni parte degli Stati Uniti e del mondo, grazie alla grande crescita dell’economia che si sta registrando; dove la vita culturale è molto intensa, la comunità internazionale ampia, con personalità di alto profilo e background interessanti, e la realtà estremamente variegata, per quello che ho potuto finora vedere.

C’è spazio per il Made in Italy in Texas e negli altri Stati di pertinenza del Consolato da lei guidato? Quali sono i settori più interessanti, oggi e anche in prospettiva futura?

Al momento, la nostra presenza è maggiore in Texas che negli altri Stati. Come dicevo, questa parte degli Stati Uniti sta vivendo un momento di straordinaria crescita economica. Ovviamente il motore trainante di tale crescita è il settore dell’oil and gas: la cosiddetta shale revolution sta veramente cambiando tanti parametri, e non solo qui.

Al settore dell’oil and gas, il settore primario di interesse anche per molte compagnie italiane, si aggiungono quelli ad esso collegati indirettamente, tra cui chimica e meccanica. Ma forte interesse c’è anche nel settore dell’aerospazio, delle biotecnologie e dell’high-tech, che è particolarmente concentrato nella zona di Austin, definita da alcuni “Silicon Hills”, con riferimento alle colline che circondano la città. Quindi, esistono settori all’avanguardia estremamente interessanti che rendono questa parte del mondo molto appetibile per le realtà economiche italiane. Inoltre il Texas è anche un mercato con un alto potere d’acquisto, per cui potenzialmente di grande interesse per l’esportazione del Made in Italy più in generale: quindi anche l’agrifood, moda, design e tutti gli altri comparti più tradizionali del nostro export. E’ decisamente un nuovo mercato a cui puntare, meno conosciuto di altri ma in grandissima espansione. Tra l’altro, uno dei vantaggi di Houston è anche la posizione geografica, che la rende un perfetto hub per collegamenti sia con il Nord America (arrivando fino al Canada) che con il Centro e il Sud America. Questo è un sicuro vantaggio che molte aziende già oggi stanno considerando.

La comunità italoamericana sul territorio: quanti sono? Sono distribuiti un po’ ovunque, o principalmente concentrati in una zona?

Ce ne sono in tutti gli Stati che rientrano nella nostra circoscrizione. Non abbiamo numeri precisi sulla comunità italoamericana, perché molti che magari sono di origine italiana ma non hanno la nostra cittadinanza non sono registrati nei nostri database e quindi non rientrano nelle nostre statistiche. Certamente parliamo di numeri alti.

Per quel che riguarda invece la collettività italiana registrata presso il Consolato, i numeri sono di circa 8.000 nei quattro Stati, di cui circa 7.000 in Texas, con un forte incremento delle iscrizioni registrato negli ultimi anni. Houston (insieme alle sue zone limitrofe) è l’area dove maggiormente si concentra la presenza italiana; gli altri punti di maggiore concentrazione sono l’area di Austin, College Station, San Antonio, Dallas e Fort Worth. Un altro migliaio di connazionali invece sono sparsi appunto tra Louisiana, Arkansas e Oklahoma, con una presenza in Louisiana maggiormente concentrata su New Orleans e in parte Baton Rouge.

Esiste qualche luogo che ha avuto particolare importanza per i nostri connazionali arrivati negli Stati della sua circoscrizione consolare? Essendo arrivata da molto poco, non ho ancora avuto modo di conoscere nel dettaglio la realta’ della circoscrizione consolare, che è davvero estesa. Dal punto di vista storico, tuttavia, vengono alla mente due località molto significative per la presenza italiana in questa parte degli Stati Uniti.

La prima è New Orleans, dove si è concentrato per lungo tempo l’arrivo dei nostri connazionali in quest’area del Paese e dove ancora adesso una collettività, che non è numerosissima ma è molto attiva, ha una presenza che si registra anche a livello fisico attraverso l’esistenza di una Piazza Italia, che ospita eventi, concerti e manifestazioni di vario interesse.

La seconda è Galveston, l’altra località dove si è concentrata inizialmente la presenza italiana fino all’uragano che ha colpito la città nel 1900, evento dopo il quale si è dispersa sul territorio.

A proposito di nuovi italiani da poco emigrati in America, siamo rimasti impressi dal gala organizzato lo scorso agosto dall’Italian Cultural & Community Center di Houston: non è cosa di tutti i giorni vedere premiati ben 21 scienziati e medici italiani di grande successo che operano in un solo Stato. Ce ne sono altri, in altri settori, nella zona di sua competenza?

Certo. Anche io sono rimasta profondamente colpita dalla presenza di scienziati, ricercatori di primo livello in questa circoscrizione consolare: credo veramente che quella che registriamo qui a Houston sia una realtà straordinaria.

Lei citava il Gala organizzato dall’Italian Cultural & Community Center con la premiazione di ben 21 scienziati e medici. Tenga presente che questo numero, per quanto considerevole, non è comunque esaustivo, essendovi nella circoscrizione anche altri esponenti della comunità medica italiana di straordinario livello internazionale.

Al di fuori del settore medico abbiamo poi scienziati e ricercatori in altri settori, come l’aerospazio, la biologia, la bioingegneria, le biotecnologie, la chimica, la fisica, la tecnologia informatica, l’ingegneria, la genetica … insomma una presenza estremamente qualificata, che ci fa molto onore.

Si tratta di scienziati e ricercatori che operano in gran parte nel Texas, ma non solo: ve ne sono, infatti, anche in Louisiana, in Oklahoma e in Arkansas: una presenza italiana di straordinario livello che vogliamo celebrare anche attraverso la decima edizione della Conferenza dei ricercatori italiani nel mondo, che come sa si terrà a dicembre.

La ringrazio, ha anticipato la domanda successiva … la conferenza si terrà il prossimo 6 dicembre. Ce ne parla?

È una iniziativa che viene organizzata ogni anno dal Comitato degli Italiani all’estero (COMITES) della circoscrizione consolare di Houston, in collaborazione con il CTIM e con il patrocinio del Consolato Generale. Lo scopo e lo spirito è quello di avvicinare i cittadini alla ricerca scientifica per evitare quella che, tradizionalmente, è una contrapposizione tra cultura umanistica e scientifica, nonché per far conoscere sempre di più il contributo italiano in questo settore così importante per lo sviluppo delle nostre società. Questo spirito di apertura quest’anno sarà se possibile ancora più accentuato: vorremmo veramente che il 6 dicembre fosse un open day, aperto a tutte la comunità scientifica e non, non solo una giornata per gli addetti ai lavori.

Quest’iniziativa prevede la partecipazione di personalità di spicco in vari campi: medicina, scienze biomediche, fisica, ingegneria, aerospazio, geologia ma anche studi umanistici. Quest’anno in particolare verrà presentata ed evidenziata la collaborazione che è nata tra la University of Texas Medical Branch di Galveston e l’Università di Palermo. Insieme hanno realizzato un progetto di alta formazione ed un dottorato di ricerca internazionale in biomedicina e neuroscienze, un percorso interessantissimo.

Sempre il 6 dicembre ci sarà l’intervento del presidente della Drillmec, Brando Ballerini. La Drillmec è una società del gruppo TREVI, che presenterà il ruolo della società e dei suoi ingegneri nel salvataggio della Costa Concordia: un progetto enorme, al centro dell’attenzione mondiale, che ha impegnato un partenariato tra società americane e italiane. Ci sarà anche un collegamento con il Laboratorio-Osservatorio Internazionale PIRAMIDE, che si trova a oltre 5.000 metri di quota sul versante nepalese del Monte Everest: un gioiello italiano universalmente riconosciuto per la scienza e lo studio ad alta quota. Verrà dato poi spazio anche alle giovani leve della ricerca: ci sarà un fisico romano del dipartimento di Ingegneria Elettronica ed Informatica dell’Università del Texas, ad Austin, che presenterà il suo progetto relativo al mantello dell’invisibilità. Credo che susciterà un grande interesse.

Inoltre avremo la fortuna di avere ospiti eccellenti tra cui l’oncologo Antonio Giordano e l’ingegnere Renato Giordano, che ha avuto un ruolo chiave nello sviluppo della tecnologia di posizionamento globale, il famoso GPS: credo che pochi sappiano che nell’ambito del GPS l’Italia ha giocato un ruolo rilevante grazie a lui.

Infine avremo con noi l’archeologo e scrittore Valerio Massimo Manfredi, che consegnerà il premio letterario “Scrivere la nuova Europa, editoria italiana, autori e lettori nell’era digitale” alle migliori composizioni fatte dagli studenti delle scuole medie inferiori e superiori in lingua italiana in Texas. Un progetto molto importante, sponsorizzato ogni anno dal COMITES, che mira a sviluppare e a premiare lo studio dell’italiano nella nostra circoscrizione consolare, ovvero uno dei principali obiettivi della rete consolare Italiana negli Stati Uniti.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 20:09