“Ti racconto la politica”

Caro lettore, ho la fortunata possibilità di parlare un po’ con te; ne sono lieto e di questo ringrazio il direttore Arturo Diaconale. C’incontreremo ogni settimana e parleremo di politica, evitando di ripetere le solite cose che sentiamo da decenni. Racconteremo senza ipocrisie i “vizi” che, di là della norma statutaria, tendono ad essere la quotidianità dei partiti politici. È sentimento comune che la politica ci faccia un po’ dannare, ma è anche palese che gli atteggiamenti popolari nei confronti di essa siano spesso inefficaci o quanto meno superficiali. Nei nostri incontri settimanali cercheremo di ovviare a questa superficialità. Intanto, tracciamo un semplice schema.

Ti racconto la politica n. 1 (Lo schema)

Il maggiore concime d’ogni cosa è il tempo; non è mai esistito, lo sai, un seme che sia diventato immediatamente albero. Un progetto è un progetto e capita che parta da un’idea e si avvii su un pezzo di carta. Sono certo che in tema di politica, il progetto che svolgeremo in queste pagine ci fornirà qualche utile conoscenza. Bene, proseguiamo con un semplice schema! Prendiamo un normale foglio di carta, posizioniamolo in verticale e tracciamo due linee parallele che corrono dall’alto verso il basso. Scriviamo la parola “Partito” sopra la prima linea e la parola “Istituzione” sopra la seconda. Ora, scegliamo di definire come “Sezione” il più piccolo livello territoriale di partito, e come “Comune” il più piccolo livello territoriale dell’istituzione. Sotto, di seguito, scriviamo “Sezione comunale” nella linea Partito e, di fianco, “Comune capoluogo”, nella linea Istituzione. Ancora sotto, scriviamo “Sezione provinciale” nella linea Partito e “Provincia” nell’altra. Proseguendo sempre a livelli paralleli, scriviamo adesso “Sezione regionale” nella linea Partito e “Regione” nella linea Istituzione. Bene, siamo arrivati a Roma! Scriviamo “Organi nazionali” nella linea Partito e “Senato, Parlamento, Governo, Enti”, nell’altra. Ecco, lo schema ti dice intanto che nelle varie porzioni di territorio esistono le strutture notoriamente pubbliche, ma anche le corrispondenti strutture di partito. Perché? Tra le due linee tracciate, quale conta di più? Esiste una terza linea non “visibile”?

 

p.s. - Sono lieto d’averti conosciuto; ti aspetto alla prossima puntata!

Aggiornato il 06 aprile 2017 alle ore 14:21