Un aforisma,   un commento

Uno dei tanti pamphlet che tentano di cavalcare la crescente ondata di sdegno popolare contro la “casta”, ha un sottotitolo che recita: Perché abbiamo la classe dirigente che non ci meritiamo. Non è dato capire perché mai milioni di elettori, dopo aver votato uomini e partiti deludenti, inesperti e senza alcun valore, debbano anche pretendere che si riconosca loro qualche merito”.

Naturalmente non se ne sente mai parlare, ma la questione della responsabilità degli elettori, e non solo degli eletti, è un tema che presto o tardi si dovrà pure affrontare. Sussiste infatti un’asimmetria che non ha alcun fondamento logico: da un lato dagli eletti si pretende sempre e solo saggezza, competenza, onestà e lungimiranza mentre gli elettori sembrano essere dispensati dal possedere qualsiasi tipo di preparazione politica. Essi, semplicemente, come diceva il vecchio adagio sui clienti, “hanno sempre ragione”. Gli elettori sono uomini e donne in buona fede, onesti e saggi per definizione; fanno richieste e gli eletti devono, semplicemente, dare le giuste “risposte”.

Qualcuno, certamente esagerando, ha recentemente proposto un “patentino” per poter votare. Forse sarebbe meglio proporlo per chi si vuole presentare alle elezioni vantando la propria bravura, i propri progetti e “volontà di fare”. Tuttavia anche gli elettori dovrebbero in qualche modo essere responsabilizzati, quanto meno in termini di coscienza. Per esempio, se la maggioranza degli elettori votasse per un partito che propone un’innovazione, poniamo l’immediato dimezzamento delle imposte e delle tasse, affermando che produrrà un sicuro e rapido beneficio economico per tutti e, poi, la cosa si rivelasse un fiasco completo con danno economico per tutti, non dovremmo prendercela solo con quel partito, come se gli elettori fossero unicamente umili tapini sprovveduti raggirati da qualche furbo uomo politico.

Agli elettori dell’infausta maggioranza dovrebbe essere attribuito, almeno, un concorso di colpa per non aver riflettuto abbastanza sugli argomenti proposti invano dalla minoranza, uscita poi battuta dalle elezioni. Gli elettori della minoranza, insomma, avrebbero persino, teoricamente, il diritto di lanciare una class action contro gli elettori della maggioranza. I quali, invece, dormono sempre sonni tranquilli, persuasi che, loro, hanno agito secondo ragione e verità e che i colpevoli siano ancora una volta altri. Il fatto è che gli elettori sono milioni e milioni. È assurdo pensare che la responsabilità connessa all’incompetenza, la poca limpidezza o la sciatteria nel valutare le azioni politiche risieda solo in poche migliaia di eletti.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 22:19