Il Palazzo brucia e ci si preoccupa delle aiuole

Chi ama Roma, chi ne apprezza la storia e la bellezza e sorride alle sue innumerevoli incongruenze, non può che plaudire di fronte a provvedimenti rivolti ad assicurare la sicurezza urbana della Capitale. Anzi, se poi detti provvedimenti puntano altresì alla salvaguardia “del decoro del patrimonio artistico, storico e monumentale della città”, allora siamo al limite della standing ovation.

Finalmente Roma, dopo questi provvedimenti, non avrà più gli indecorosi cumuli di immondizia per le strade, le sue linee di metropolitana non si fermeranno un giorno sì e l’altro pure, nessuno salterà i tornelli pur di non pagare il biglietto, gli scippatori e gli spacciatori temeranno i controlli della polizia fino a rinunciare alle loro attività criminali, nelle stazioni si vedranno solo viaggiatori e non malintenzionati rom. Definirlo “sogno” è poco, affermare che “finalmente, era ora” diventa retorico: un sogno che si realizza!

Il problema, però, è che proprio così non è: infatti, le ordinanze firmate nei giorni scorsi dal commissario Francesco Paolo Tronca si rivolgono contro i centurioni farlocchi, i risciò e “l’attività ambulante su suolo pubblico per la vendita di tour turistici e di intermediazione per la vendita di biglietti di accesso a musei e ai siti di interesse storico artistico”. Che, per carità, non è che costituiscano fiori all’occhiello della Capitale, anzi...

Però ci sembra di assistere ad un incendio che sta interessando un intero condominio, con gli abitanti del palazzo disperati perché le fiamme non lasciano loro vie di scampo, ed intanto qualcuno si preoccupa di bagnare le aiuole circostanti lo stabile affinché non prendano anch’esse fuoco.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 22:20