Torino aderisce al sesto Congresso mondiale contro la pena di morte

Si è svolta a Torino la presentazione del VI Congresso mondiale contro la pena di morte, organizzata in collaborazione con l’associazione radicale “Adelaide Aglietta”, che ha visto la partecipazione del sindaco, nonché presidente dell’Anci, Piero Fassino e la relazione illustrativa di Antonio Stango, esperto di diritti umani, membro del Consiglio direttivo di “Nessuno tocchi Caino” e coordinatore del sesto congresso mondiale conto la pena di morte che avrà luogo ad Oslo, in Norvegia, dal 21 al 23 giugno prossimi.

“Non possiamo che batterci perché la pena di morte sia superata in ogni paese e sia considerata una pratica terribile del passato”. Così Piero Fassino ha annunciato l’adesione della Città di Torino al sesto congresso mondiale contro la pena di morte. Fassino ha sottolineato l’importanza di andare oltre la pena di morte e ha rilevato come “in molti Paesi si è ottenuta una moratoria o una sospensione, ma molte altre nazioni ancora la applicano e perché venga superata è necessario battersi con più efficacia. Il congresso di Oslo è l’occasione per dare ancora maggior impulso a questa battaglia”.

Antonio Stango ha descritto con precisione i lavori e gli obiettivi del sesto congresso, stimando una partecipazione di circa 1.500 persone da oltre ottanta Paesi, fra le quali attivisti delle 138 Ong o istituzioni aderenti alla Coalizione mondiale contro la pena di morte, ministri, avvocati, Premi Nobel, ex condannati a morte riconosciuti innocenti, artisti. Al congresso è prevista anche la partecipazione dell’Alto commissario della Nazioni Unite per i diritti umani Zeid Ra’ad Zeid Al-Hussein, e del segretario generale del Consiglio d’Europa Thobjorn Jagland.

Negli ultimi cinque mesi il Congo Brazzaville, le Isole Fiji, il Madagascar, la Mongolia e il Suriname hanno eliminato dalla propria giurisprudenza le esecuzioni capitali. Nel mondo ci sono 98 Paesi abolizionisti per tutti i crimini, sette che la mantengono per reati “eccezionali”, quali quelli commessi in tempo di guerra e 35 abolizionisti de facto. I dati vengono dall’associazione “Ensemble contre la peine de mort”, promotrice del congresso mondiale insieme alla “World Coalition Against the Death Penalty” alla quale partecipano 140 organizzazioni tra cui le italiane Nessuno tocchi Caino e la Comunità di Sant’Egidio.

Giunto al sesto appuntamento, dopo quelli di Strasburgo, Montreal, Parigi, Ginevra e Madrid, il congresso mira ad “eliminare l’obbligatorietà della pena di morte”, a trasformare i Paesi abolizionisti di fatto in abolizionisti di diritto, a coinvolgere la società civile nella lotta alla pena di morte, anche in vista della prossima assemblea generale delle Nazioni Unite.

Aggiornato il 06 aprile 2017 alle ore 17:14