Sergio Pirozzi: “Si torni alle urne”

Il Messaggero di oggi, in prima pagina, riporta la notizia in base alla quale sarebbero in corso contatti tra le forze di opposizione nel Consiglio regionale del Lazio per “dimissioni di massa” dei loro consiglieri (26 totali, uno in più dello schieramento che sostiene il rieletto presidente Nicola Zingaretti): la mossa comporterebbe inevitabilmente la decadenza del riconfermato governatore e il ritorno alle urne entro 60 giorni, oltre all’impossibilità (prevista dalla legge) per lo stesso Zingaretti di ricandidarsi per la terza volta.

Intervistato dall’emittente radiofonica di Rieti, Radio Mondo, il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi indicato dal quotidiano romano come il vero ‘ideatore’ dell’operazione-dimissioni si toglie qualche sassolino: “Siccome sono uno che studia e lo Statuto della Regione Lazio dice che se la maggioranza dei consiglieri si dimette, si va al voto. Ora – ha chiosato Pirozzi vediamo chi è d’accordo e chi no. Poi, chiaramente, non si potrà più dire che io facevo la stampella: ho sempre detto che il tempo è galantuomo!”.

A questo punto, dopo la proclamazione degli eletti che dovrebbe avvenire nelle prossime ore, Pirozzi attende gli altri consiglieri dal notaio per le dimissioni e ricorda che il professionista “è un amico e raccoglierà le dimissioni gratuitamente e così non ci saranno alibi”.

Per onore di cronaca, sempre Il Messaggero riporta di alcuni dubbi in Forza Italia e nel Movimento 5 Stelle, mentre la Lega di Matteo Salvini spingerebbe a favore dell’idea pirozziana. Ora non resta che attendere i prossimi giorni per sapere se gli elettori del Lazio dovranno tornare alle urne.

Aggiornato il 15 marzo 2018 alle ore 15:39