È il momento giusto per Salvini

Matteo Salvini ha dato prova di avere un formidabile intuito politico tanto che - fino ad ora - anche i suoi detrattori non possono non ammettere che il leader leghista non abbia sbagliato una mossa. Adesso però il gioco si fa notevolmente più rischioso ed urge una certa dose di freddezza nello sparigliare le carte facendo saltare il tavolo al momento giusto. Il Governo giallo-verde sembra diviso in tre tronconi: c’è Salvini che rappresenta la parte destra securitaria, c’è Luigi Di Maio che incarna la parte assistenzialista tutta spesa pubblica e poi c’è Giuseppe Conte che prova a fare sintesi. Un mix esplosivo che non può durare e che rischia di ritorcersi contro i buoni propositi salviniani. All’orizzonte c’è qualche sabotatore alla Roberto Fico alias “Boldrino” che comincia a logorare la maggioranza con esternazioni e prese di posizione degne del miglior Gianfranco Fini.

Con la guerra alle ONG e allo strano concetto che i nostri partner hanno di Europa, Salvini ha ormai capitalizzato tutto ciò che poteva in termini di consenso. A meno che non si sia davvero invaghito dell’alleanza con i Pentastar, si avvicina il momento di tirare i remi in barca perché, da oggi in poi, tutto ciò che arriverà rischia solo di offuscare la buona stella lumbard: i vincoli di bilancio non promettono nulla di buono sul versante flat tax, il vertice europeo sull’immigrazione non può essere definito un successo, i Paesi confinanti minacciano di chiudere le frontiere al confine con l’Italia, il ministro Tria è molto prudente in tema di conti pubblici non dimostrandosi proprio un cuor di leone, Luigi Di Maio comincia a fare il socialista per parare i colpi provenienti dall’ala sinistra del suo Movimento e Giuseppe Conte inizia a fare sponda con la Presidenza della Repubblica. Tutti indizi che portano a credere che dalle parti di Palazzo Chigi si stia inaugurando troppo presto la politica del freno a mano e del Governo sotto tutela del Colle.

È questo il momento giusto per smettere di stare al tavolo da poker rischiando di finire elettoralmente sul lastrico. Salvini deve trovare un casus belli capace di far saltare la maggioranza e lo deve trovare presto. Se non lo ha ancora fatto (a meno che, come affermato in precedenza, non si sia innamorato dei grillini) è perché manca l’oggetto del contendere ma anche perché nessuno gli assicura che l’alleanza giallo- verde non si trasformi immediatamente in una nuova maggioranza giallo-rossa con il Partito Democratico. Una bella gatta da pelare, un vicolo cieco dentro il quale - e lo abbiamo detto in tempi non sospetti - il leader leghista avrebbe fatto bene a non infilarsi.

Aggiornato il 03 luglio 2018 alle ore 18:08