Forza Italia, serve una nuova classe dirigente

Riceviamo e pubblichiamo.

Caro Presidente Silvio Berlusconi, purtroppo, e con molta delusione, bisogna prendere atto che Forza Italia non esiste più. Questo epilogo si deve soprattutto a coloro che hanno considerato il partito come un “autobus privato”, un saliscendi di individui, di “amici”, di “amici degli amici” che con il sapere e la pratica politica non hanno avuto nulla a che fare, perfetti sconosciuti che dagli elettori non hanno ottenuto alcun voto.

Situazione denunciata da tempo specialmente da chi vive a contatto con la gente, ma Lei non è sicuramente venuto a conoscenza delle rimostranze e delle lamentele delle figure istituzionali in prima linea e a diretto contatto con i territori. Chi non è in grado di fare politica, di lavorare per la propria gente e per migliorare le condizioni del Paese deve andare a casa, e da lì, eventualmente e con umiltà, ripartire! Contano le preferenze avute nella propria terra, dove si è conosciuti e stimati, contano i voti degli elettori che ripongono la loro fiducia nella tua persona perché ti conoscono e ti apprezzano.

Io non demordo, credo ancora nella possibilità di poter lavorare per il benessere della collettività e di poterlo fare bene. Diverse persone si identificano in un partito di centro liberale e moderato e sto lavorando per la possibilità di riuscire a portare avanti questa idea anche oltre i confini della mia regione. Mi rivolgo a tutti coloro che restano nell’immobilismo per timore delle ripercussioni dei vertici; è ora di alzare la voce e di esprimere il proprio disagio, uniti saremo una forza importante che potrebbe cambiare le cose. Basta con un partito governato da ex, da burattini, da chi ha fatto solo danni consapevole di farli, da chi più è riuscito a farne e più è tenuto in considerazione. Io non ci sto più!

Aggiornato il 25 ottobre 2018 alle ore 13:47