Pentastellati, per favore, andatevene!

Su pentastellati, smettetela di attaccare continuamente “chi vi ha preceduto” e dimostrate di essere davvero un’altra cosa rispetto al passato. Vi aiutiamo nel compito: ammettiamo che quelli di prima abbiano sbagliato tutto, che sono stati degli incapaci, che si sono fatti gli affari loro e che, persino, hanno pure rubato. Ma abbiamo la presunzione di ritenere che la vostra proclamata diversità costituisca un’ulteriore menzogna e che non sappiate fare altro che perpetrare in quell’attacco permanente.

Tutto ciò premesso, però, non potete coprirvi dietro le accuse a tutti gli altri per nascondere che vi state in realtà rendendo conto di un aspetto inconfutabile: un conto è andare in piazza e indirizzare un vaffanculo verso tutti, un altro è gestire la res pubblica. In questo ultimo aspetto siete degli incapaci e a confutarlo sono le quotidianità degli enti da voi governati, locali o nazionali è lo stesso: ogni giorno dimostrate manifestatamente di essere inidonei a gestire qualsivoglia realtà. E per di più cercate di celare la vostra incompetenza dietro bugie degne del miglior Collodi.

Forza, abbiate il coraggio di ammettere la vostra inettitudine, dimettetevi da ogni incarico e tornate a far da plaudente contorno al vostro comico di riferimento: quello, per intendersi, che si è dimostrato un fan del Venezuela. Però sappiate che l’Italia non ha alcuna voglia di essere ridotta ai miseri livelli di quel Paese sudamericano.

Prendete il vostro bagaglio - pericolosa miscellanea di imperizia, presunzione dettata dall’ignoranza e voglia di prendere in giro gli italiani - e ritornate al vostro originario “zero”. E, visto che ci siete, portate con voi anche quell’esaltato assillato dagli immigrati e il presidente-fantoccio. Ritornate tutti alle vostre origini prima che l’Italia stramazzi e che gli italiani vi vengano poi a presentare il conto.

Aggiornato il 31 ottobre 2018 alle ore 12:07