L’Italia si fa colonizzare dal Qatar?

Qualcuno l’ha già definita “colonizzazione dolce”. Quella cui si è assistito in Italia negli scorsi giorni da parte del Qatar e del suo emiro Tamim bin Hamad al-Thani.

Questo qualcuno per la precisione è la ex deputata di Forza Italia Souad Sbai. Che in occasione della visita di stato a sorpresa dell’emiro e dell’incontro con il capo dello Stato aveva anche rivolto un pubblico appello alle massime autorità del Paese a non incontrarlo. Il problema, come riconosce la stessa Sbai, è che “pecunia non olet”. E non solo il nostro paese ma anche uno dei partiti che attualmente lo governano, cioè la Lega di Matteo Salvini, di questa pecunia dimostrano di averne un disperato bisogno. Tanto da avere abbassato temporaneamente la guardia sul fronte del contrasto al finanziamento internazionale del terrorismo e alla predicazione estremistica dell’Islam, settori in cui il Qatar continua a fare la parte del leone.

Si interroga infatti proprio la Sbai – parlando a “L’Opinione” – su “ che senso abbia fare la faccia feroce sugli sbarchi temendo infiltrazioni jihadiste quando poi si permette ai predicatori e ai finanziatori dell’odio di arrivare in aereo in top class con la valigia diplomatica piena di tutto”. Sul proprio blog la leader delle femministe marocchine si è spinta oltre commentando il ricevimento di al-Thani al Quirinale con tutti gli onori: “Alla fine la presa del Quirinale è avvenuta e senza spargimenti di sangue: ad aprire le porte al conquistatore straniero sono stati gli stessi governanti italiani, con in testa il presidente della Repubblica. Tutti lieti di sottomettersi al nuovo padrone, l’emiro Tamim Bin Hamad Al Thani, proveniente dal Qatar e di smoking vestito in occasione della cena di gala in suo onore svoltasi ieri sera. Il più sorridente tra i convitati era l’ambasciatore italiano a Doha, ormai da anni intermediario di successo del sempre più fiorente flusso di affari in cambio del quale la classe dirigente italiana si è posta al servizio dei desiderata del ricchissimo stato canaglia”.

La Sbai se la prende anche con il premier Giuseppe Conte ricordando come il primo incontro internazionale a Palazzo Chigi effettuato dopo il suo insediamento è stato con il vice premier e ministro degli esteri del Qatar Mohammed Bin Abdulrahman Al Thani, cugino di Tamim”.

E ce n’è anche – di lamentele e di sarcasmo – per il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, che “può vantarsi di avere nella sua bacheca una photo opportunity con l’ambasciatore dell’emirato in Italia, Abdulaziz Bin Ahmed Al Malki, precipitatosi a stringere le mani del nuovo ministro delle infrastrutture”.

Insomma, ce n’è un po’ per tutti di questo Governo gialloverde e delle istituzioni italiane che sembrano essersi piegate per ragioni molto pratiche, tipo vendere il nostro debito sovrano al migliore offerente, anche al potente emiro padrone di Al Jazeera e sponsor dell’islamizzazione mondiale lanciata ormai sin dai tempi dell’11 settembre dalla galassia dei Fratelli Musulmani.

Aggiornato il 22 novembre 2018 alle ore 11:51