Def, nel testo sfuma la vera Flat tax

Il Def è approvato. Ma ieri il confronto in Consiglio dei ministri è stato molto teso. La Flat tax promossa dalla Lega si sarebbe “sgonfiata”. Il riferimento alle due aliquote (15 per cento e 20 per cento) che rappresenta l’architrave del provvedimento proposto dal vicepremier Matteo Salvini sarebbe venuto meno. Secondo fonti vicine a Palazzo Chigi, il ministro dell’Economia Giovanni Tria avrebbe manifestato alla Lega le proprie riserve. Per l’altro vicepremier, Luigi Di Maio, “aumentare l’Iva per fare la Flat tax è una follia. La Flat tax si farà ma non aumentando l’Iva”. Per il ministro dell’Interno, “Tria non ha detto che per fare la Flat tax bisogna aumentare l’Iva. Ho letto ricostruzioni surreali in cui avrei litigato con lui, se c’era una giornata in cui ero tranquillo era ieri. Stiamo ragionando anche del cambio di alcuni parametri europei perché vivere in una gabbia non fa per me e non fa per gli italiani. Non si può vivere sotto ricatto, sotto minacce e sotto vincoli. Una delle soluzioni è cambiare le regole europee”.

Il giudizio del sul Def di Vincenzo Boccia è lapidario. “Con le nuove stime di crescita messe per iscritto dal governo – sostiene il presidente di Confindustria – è un bagno di realismo del Governo in particolare sul 2019”. Secondo Boccia, “è evidente che lo stesso governo prevede un incremento della crescita dato lo Sblocca cantieri e il decreto Crescita, su cui le aspettative chiaramente si elevano, nella logica delle previsioni future sia sulla competitività del Paese. Speriamo che questi due provvedimenti siano all’altezza delle previsioni che il Governo fa. Bene questo bagno di realismo, perché un’operazione verità è determinante per il Paese e per il Governo stesso”.

Mariastella Gelmini boccia il Def senza appello. “Pensiamo che questo governo – ha detto la capogruppo di Forza Italia – la Flat tax non sia in grado di farla per la semplice ragione che tra la Flat tax e il reddito di cittadinanza, ha scelto quest’ultimo. Mi pare evidente che nel Def sia tutto rinviato a ottobre, quando il governo dovrà spiegare come trova i 40 miliardi per evitare gli aumenti dell’Iva e sterilizzare le clausole di salvaguardia per confermare il reddito di cittadinanza e trovare i soldi per la Flat tax. Il rischio secondo noi è di una bella patrimoniale e questo gli italiani non lo meritano”.  

Il segretario Pd Nicola Zingaretti, in un post su Facebook, scrive che il “Def approvato ieri va nella direzione sbagliata. Il governo ha autocertificato la propria incapacità nel migliorare la condizione di vita degli italiani. Si ferma la crescita, diminuisce l’occupazione, si tagliano i servizi e aumenta il debito pubblico. Il 2019 doveva essere un ‘anno bellissimo’ da ‘boom economico’ con previsioni di crescita all’1,5 per cento ora siamo nella migliore delle ipotesi allo 0,2 per cento. Il risultato del decreto dignità, del reddito di cittadinanza e di Quota 100 è che l’occupazione diminuisce. Inoltre, si tagliano 2 miliardi di euro di servizi alle imprese e cittadini, di cui 300 milioni al trasporto pubblico locale, e ci saranno ulteriori tagli o tasse per fronteggiare l’aumento dell’Iva. Tutto questo nonostante un aumento enorme del debito pubblico che in rapporto al Pil raggiungerà il 132,6 per cento”.

 

Aggiornato il 10 aprile 2019 alle ore 17:11